Chad Le Clos, la storia incredibile: “Ho ancora tanto da dare al nuoto”

Incredibile. L’unica parola che potrebbe spiegare un oro olimpico e la storia che questo racconta. Sono le 19.40 del 31 luglio 2012 e sta per andare in scena una delle ultime gare di Michael Phelps, i 200 farfalla, che tanto gli hanno regalato. Accanto allo squalo di Baltimora c’è un ragazzo sudafricano di vent’anni con la cuffia verde, si chiama Chad Le Clos. Ed è proprio lui a toccare per primo: le lacrime di gioia che si mischiano con l’acqua clorata, le urla del padre, il boato all’Acquatics Centre. È incredibile. È una delle storie più belle della trentesima edizione dei Giochi olimpici, il ragazzo di Durban che batte il suo eroe all’ultima vasca, bruciandolo nel finale di soli 5 centesimi. “La medaglia più importante della mia vita” , racconta a noi di Nuotopuntocom al termine delle sue gare al trofeo Sette Colli, nel contesto più bello del mondo, la piscina che lui tanto ama e che è felice di rivedere: “Sono sempre entusiasta di gareggiare in Italia, l’atmosfera e il pubblico sono pazzeschi. Ho avuto un piccolo infortunio due settimane fa, ma ora sta andando tutto alla grande”.

E proprio da quell’Olimpiade, Chad ha iniziato a crescere, ha macinato chilometri in acqua per diventare il numero uno. “Amo la competizione. Io voglio sempre dare il meglio, ogni gara per me è importante, persino i Campionati nazionali”. Parole confermate dai fatti: l’anno successivo si laurea campione del mondo nei 100 e 200 farfalla a Barcellona e nel 2015 vince un oro e un argento ai Campionati mondiali di Kazan. E poi le Olimpiadi di Rio 2016. La storia sta per ripetersi: Michael Phelps vuole tornare a gareggiare, vincere tutto e sparire di nuovo. Il finale, però, è diverso: Chad non si conferma, non arriva sul podio nei 200 farfalla, ma conquista due argenti nei 200 stile libero e 100 farfalla. Ogni medaglia ha un valore importante come lui stesso ci dice, ma i ricordi del Brasile sono amari: “Non ero contento dei risultati di quell’Olimpiade, ero arrabbiato, non avevo dato il meglio di me stesso“. Nonostante i due podi, Rio è una ferita ancora aperta, complice anche un periodo di avvicinamento piuttosto difficile, dati i problemi di salute che hanno colpito la sua famiglia: “Ho avuto tanti momenti duri nella mia vita, tanti ostacoli. Ma non includerei lo sport tra questi, il nuoto è una passione, la famiglia è la parte a cui tengo di più“.

E il riscatto? si chiama Tokyo. La farfalla di Durban è già pronta a volare in Giappone, per riprendersi l’oro olimpico nonostante l’imminente tappa mondiale in Corea “Quest’anno ai mondiali di Gwangju voglio fare bene, come sempre. Mi sto allenando duramente per questo, ma il vero obiettivo è riconquistare la medaglia olimpica che ho perso a Rio. Sarà difficile, ci sono tanti giovani talenti emergenti e io ho 27 anni. Ma ci proverò, darò il meglio di me stesso. Se non dovessi riuscirci, non c’è problema, tornerò ancora più forte nel 2024, ma voglio uscire dall’acqua convinto di aver dato tutto me stesso, di aver fatto il massimo”. E proprio gli altri atleti rappresentano la sua motivazione: “Attualmente il livello è molto alto. Tutti i miei avversari mi stimolano a progredire. Quando ero adolescente, il mio più grande eroe era Michael Phelps. Al momento io non sono il migliore al mondo, ma ciò che mi spinge ogni giorno ad allenarmi con tanto impegno è proprio la voglia di diventarlo. Spero che tutti i sacrifici che ho fatto in questi anni andando a vivere lontano dalla mia famiglia daranno i loro frutti”.

A soli otto anni nuotava e giocava a calcio il ragazzino di Durban, ma a poi la scelta: ha scelto il nuoto. E vuole continuare per almeno altri dieci anni : “La carriera di un nuotatore è davvero breve, ma la sua memoria è eterna. Vincere il prossimo mese in Corea è importante per essere ricordato in futuro, così come vincere a Tokyo o vincere qui, al Sette Colli. Sono soddisfatto dei miei risultati e della mia carriera ad oggi, ma ho ancora tanto da dimostrare”. E tutti gli appassionati ti ringraziano, Chad. Incredibilmente.

 

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