Dolce far mamma: Alessia Filippi dieci anni dopo il suo Mondiale

Dieci anni da Roma 2009, da quel Mondiale storico, dalla rana “Diva” tra le mani di tutti i medagliati. Dai 43 record del mondo che si sbriciolano e dai costumoni in poliuretano. Un Mondiale dove l’Italia ha sorriso grazie al bottino di medaglie al femminile, quelle Federica Pellegrini e di Alessia Filippi. Un decennio di cambiamenti e di esplosioni di talenti, anche inaspettati, ci separa da quel Mondiale. E mentre ci apprestiamo a sincronizzare gli orologi con il fuso orario di Gwangju, dove all’Aquatics Center le gare in piscina sono imminenti, Roma guarda e aspetta in silenzio, ma vuole tornare presto sotto i riflettori. La candidatura per gli Europei 2022 è stata ufficializzata proprio ieri e chissà se la piscina più bella del mondo potrà ospitare la manifestazione.

Abbiamo azionato la macchina del tempo e siamo tornati indietro a quel 18 luglio 2009, interpellando una voce che di quel mondiale fu protagonista, Alessia Filippi, la prima azzurra a vincere una medaglia d’oro mondiale nei 1500 metri stile libero, oggi mamma a tempo pieno: “Ho due bimbi, Giulia ha 4 anni e Riccardo quasi 2. A settembre ricomincerò in piscina ad insegnare agli Esordienti A e B. Dopo la nascita dei miei figli ho voluto godermi totalmente la loro infanzia .

Il ricordo del Mondiale in casa è pazzesco per la Pupona: “Dieci anni? Sono davvero tanti. Al pensiero mi vengono i brividi e mi dico: é possibile che dieci anni fa vincevo un oro mondiale e undici un argento olimpico? Da un lato mi sembra passata una vita, dall’altro sembra ieri. Mi sento divisa a metà tra una ragazzina e una una mamma, la donna matura che sono oggi e che mette i suoi figli davanti a tutto“.

E in dieci anni il nuoto italiano è cambiato, sono cambiati i protagonisti ed è cambiato il modo di raccontarli:” I social hanno avuto un impatto pazzesco in questo. Dieci anni fa non era così. Per fortuna direi, ci sono atleti che studiano si svegliano presto, fanno sacrifici per nuotare e finalmente hanno riscontro da parte del pubblico, è una fortuna. Dieci anni fa mi sarebbe piaciuto? Forse, Non lo so. Bisognerebbe chiedere ai campioni di adesso se queste piattaforme sono troppo ingombranti. Insomma, io la mia popolarità l’ho avuta, ma erano tempi diversi. Poi ho smesso ed è chiaro che la notorietà va pian piano scemando, a meno che non si rimanga nella comunicazione”.

E se non potrà rivivere lo Stadio del Nuoto da atleta, come quel 28 luglio 2009 quando si laureò Campionessa del mondo supportata da una tifoseria incredibile, di certo non si perderà lo spettacolo da spettatrice o chissà, magari qualcosa di più:”Europei di nuoto a Roma? In qualità di mamma porterò i miei bimbi a vedere le gare, ma non mi dispiacerebbe un coinvolgimento attivo nel progetto. Mi piacerebbe rientrare nel mondo del nuoto, essendo stata per anni un’atleta di alto livello. Sono stata fuori per troppo tempo, ora sono una donna, sono maturata e sono pronta a rientrare nell’ambiente”.

Una carriera breve, ma intensa, una delle nuotatrici italiane entrata di diritto nella storia di questo sport, Alessia stringe ancora tra le mani il filo che la lega al suo passato: “dei tecnici quello che sento più spesso è Cesare Butini, è venuto anche a vedere mia figlia in piscina. Sono rimasta in contatto con Andrea Palloni, con il preparatore atletico Marco Lancissi e con Riccardo Pontani, il mio primo tecnico. Mi piacerebbe sentire anche altri. Sono una “compagnona”, vorrei sentire e vedere tutti, ma essere mamma è difficile, i miei figli hanno la priorità ed il tempo non basta mai”.

Photo Deepbluemedia – Giorgio Scala

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