“I sogni non hanno età”

Intercettiamo Rachele Bruni nel breve intervallo fra l’ennesimo trionfo in World Cup e l’avvio del rush finale che la porterà verso le Olimpiadi di Tokyo dove cercherà di difendere e possibilmente migliorare l’argento di Rio 2016.

Nuoto•com: Innanzitutto complimenti! Dove si trovano voglia e motivazioni per competere ad alto livello in uno sport logorante come il nuoto in acque libere alla soglia dei 29 anni?

Rachele Bruni: Penso che l’età biologica spesso non corrisponda a quella dei sogni e delle aspettative. Gli anni passano, ma non passa la voglia di vivere  l’adrenalina di certe competizioni. Sicuramente quello che cambia, specialmente per chi come me fa uno sport di endurance, è l’approccio alla fatica e alla stanchezza con  la consapevolezza che ho bisogno di più tempo per recuperare le forze, rispetto a un po’ di anni fa.

NPC: Come pensi di essere cambiata, come atleta e come persona, nel corso degli anni? In particolare, come si è modificato l’approccio mentale alle gare (se si è modificato)

RB: Sicuramente negli anni sono divenuta un’atleta più costante. Da quando mi alleno a Roma con Fabrizio Antonelli ho iniziato ad avere le prime soddisfazioni e poi grandi gioie nella 10km, perché grazie al lavoro svolto con il mio allenatore ho iniziato a credere di più in me stessa e in quello che potevo fare.

NPC: Quali sono le aspettative per l’anno olimpico? E cosa dobbiamo aspettarci da Rachele Bruni dopo Tokyo?

RB: Le aspettative per l’anno olimpico sono quelle di rimanere concentrata e trovare la condizione perfetta. Durante l’anno ogni singolo allenamento e ogni singola gara saranno un ponte per arrivare alla 10km olimpica, sono i soliti diecimila metri  ma servirà tutto questo anno per definirli al meglio. Al dopo Tokyo per ora non penso, non posso guardare a più di un obiettivo.

NPC: L’esperienza e i successi raccolti negli anni hanno modificato il tuo rapporto con l’allenatore? In particolare, sei un’atleta che si affida completamente al tecnico o gradisci essere coinvolta nella definizione dei programmi di allenamento?

RB: Mi affido completamente a Fabrizio, perché è grazie a lui che sono migliorata e cresciuta in questa distanza. Lui ha trovato la strada giusta da percorrere con me e io mi fido di ogni cosa che lui mi dice poiché si rivela sempre come la migliore.

NPC: Che rapporto hai con le nuove tecnologie e con i social in particolare? Li gestisci autonomamente o hai uno staff che se ne occupa?

RB: Diciamo che i social non sono proprio i miei miglior amici, o meglio mi piace guardare cosa succede, ma non sono una persona particolarmente attiva nel pubblicare storie o post. Gestisco tutto da me.

Sara Curtis: "Sorridere è una buona medicina. Mi fido di Thomas, ma soprattutto lui si fida di me."

Sara Curtis: “Sorridere è una buona medi...

Il sorriso è il suo biglietto da visita. Per Sara Curtis si tratta di una stagione che sta evolvendo in ...

NEWSLETTER

Lasciaci i tuoi contatti e rimani aggiornato sulle nostre iniziative