Aspettando Tokyo 2020: un tuffo nel passato con Donna de Varona

Meno di un anno al via dei Giochi olimpici di Tokyo 2020. A tal proposito, ha parlato l’ex nuotatrice Donna de Varona. Originaria di San Diego, all’età di tredici anni fu la più giovane della spedizione del team americano a Roma 1960. Due volte oro a Tokyo 1964 nei 400 misti e nella staffetta 4×100 stile libero, si è ritirata dall’agonismo a soli diciassette anni per dedicarsi alla carriera nel giornalismo sportivo. Donna de Varona, infatti, è stata la prima inviata ad una manifestazione olimpica per il grande network americano ABC.

Pensando al grande evento che si terrà quest’estate, l’ex atleta californiana ha fatto un viaggio nel passato in quella che fu l’Olimpiade che la rese grande e ha reso noto che il clima estivo giapponese potrebbe influenzare le performance degli atleti: “Quando disputai i giochi del 1964 era ottobre. Quest’anno sono programmate tra luglio e agosto, i mesi più caldi dell’anno. L’alta temperatura potrebbe essere un problema”

Una manifestazione importante, anche dal punto di vista sociale, le Olimpiadi non sono solo sano agonismo, ma anche un’occasione per farsi ascoltareafferma Donna de Verona. Lei, che lo sport lo aveva nel dna, lei che fu ispirata dal padre, ex atleta: “Siate stanchi, affamati e sempre concentrati. Sono stata molto fortunata, il mio allenatore fu eccezionale e già allora il metodo era all’avanguardia“. Non a caso, la bionda californiana aveva battuto diciotto record del mondo a soli 17 anni. Tutto con estrema tranquillità, tutto ciò che ha voluto trasmettere anche al figlio:

Mio figlio Pinto fu capitano della squadra di nuoto Brown. Sono sempre stata attenta a lui, ho fatto in modo che si godesse il viaggio, che non bruciasse le tappe. Un consiglio a chi vuole intraprendere la carriera da allenatore è quello di formarsi nel migliore dei modi, andare a convegni, allenarsi, mangiare e dormire bene”.

Introdotta nella International Swimming Hall of Fame nel 1969 e nella International Women’s Sports Hall of Fame in 1983, è stata recentemente insignita del prestigioso Olympic Torch Award:

“significa molto per me essere onorata dai miei colleghi. Stiamo attraversando un momento di crisi, quindi è stata un’opportunità per parlare. Dobbiamo cambiare le cose e farlo insieme. C’è crisi anche nello sport, è necessario l’impegno congiunto per risolvere tutti i problemi. “

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