Manuel Frigo: “Non sono un tipo social”

Sabato 12 ottobre, presso la sala comunale “Fornace Carotta” di Padova, si svolgerà il Galà annuale del Team Veneto. In vista dell’evento vi proponiamo la prima di una serie di interviste agli atleti di punta della squadra.

Nuoto•com: dalla piscina di Rosà (Vicenza) a Roma, con Claudio Rossetto e le squadre nazionali, come hai vissuto il cambiamento?

Manuel Frigo: sono passato da un Claudio all’altro, da Priamo a Rossetto. Dopo i campionati assoluti del 2018 che mi hanno aperto le porte dei primi collegiali con la nazionale, io e Priamo abbiamo deciso che era il momento di trasferirsi a Roma. Con Rossetto c’erano già stati dei contatti, e lui per primo mi aveva suggerito di cambiare contesto per avere nuovi stimoli, ma a ottobre 2018, durante il collegiale di Livigno, non sapevo ancora cosa fare. Alla fine mi sono deciso e per fortuna è andato tutto bene, dividere la vasca con Luca Dotto e Santo Condorelli è un salto di qualità, ho dei compagni che mi costringono a spingere forte per tutto l’allenamento e mi forniscono continui stimoli. Questo rende più facile allenarsi. Sono soddisfatto dei risultati, del secondo posto agli assoluti e della qualificazione mondiale.

NPC: quali sono i tuoi progetti per la nuova stagione?

MF: il progetto principale è naturalmente la qualificazione olimpica e tutte le tappe intermedie per conquistarla, comprese alcune tappe di World Cup. A dicembre mi aspettano gli Europei in corta di Glasgow, per i quali sono già qualificato. A marzo mi giocherò la qualificazione agli Assoluti, da quello dipenderà il prosieguo della stagione.

NPC: cosa rappresenta il Team Veneto per Manuel Frigo?

MF: il Team Veneto è la mia squadra, sono contento e orgoglioso di farne parte. È l’ambiente in cui sono cresciuto e che mi ha aiutato ad arrivare dove sono oggi. Ringrazio tutti coloro che ne fanno parte, a cominciare da Gianni Gross che ha creduto da subito in me, e poi naturalmente Silvano Lindaver (presidente del Team Veneto dal 2016 al 2018, NdR) e Davide Pontarin che mi hanno supportato in questa nuova scelta di vita.

NPC: che rapporto hai con le nuove tecnologie, e con i social in particolare? E come pensi abbiano influito sul rapporto tra allenatore e atleta?

MF: non sono un tipo molto socialma so che rappresentano una componente importante della vita di oggi e li utilizzo senza esagerare. Sul rapporto allenatore-atleta non credo influiscano più di tanto, perché è una relazione che si costruisce prevalentemente in vasca durante gli allenamenti

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