Cristina Chiuso: “ISL, buona la prima. Ma servono squadre più equilibrate”

Spenti i riflettori e calmate le acque della piscina Scandone, è il momento delle prime riflessioni su un’esperienza che non ha precedenti al mondo e certamente non nel nostro paese, poco abituato alla spettacolarizzazione delle discipline sportive che non siano calcio. La persona più indicata è certamente Cristina Chiuso, che insieme a Gianmario Bonzi commenta la manifestazione ai microfoni di Eurosport.

Nuoto•com: Buongiorno Cristina, che sensazioni ti ha lasciato questa tappa italiana di International Swimming League?

Cristina Chiuso: La risposta è stata molto buona. La Scandone era piena e gli spettatori erano molto divertiti dallo spettacolo. È una manifestazione che incontra il gradimento del pubblico e che ha il merito di provare a cambiare qualcosa e quindi ben venga. Per noi addetti ai lavori è difficile abituarsi alla mancanza dei tempi. È una scelta dell’organizzazione che vuole concentrare l’attenzione sulla sfida contro l’avversario anziché contro il cronometro, il che non è poi così illogico se pensiamo che anche a Mondiali e Olimpiadi ciò che conta è mettere la mano davanti, indipendentemente dal tempo. A distanza di anni ci ricordiamo i nomi dei campioni, non necessariamente i tempi esatti.

NPC: Tornando al pubblico, che impressione ti sei fatta? È comunque una manifestazione per appassionati di nuoto o può davvero portare a bordo vasca e davanti allo schermo spettatori esterni alla nostra disciplina?

CC: L’intento è certamente quello di appassionare un pubblico di non addetti ai lavori, persone che vogliono semplicemente godersi un grande spettacolo. In questo è stata certamente molto efficace la scenografia, con i giochi di luci, lo speakeraggio, l’entrata in campo dei Centurions con tanto di elmo. Un’impostazione molto “americana”, insolita per i nostri standard ma che il pubblico televisivo mostra di apprezzare per gli sport USA. Quanto ci possa volere perché diventi un’esperienza di massa onestamente non lo so, l’impressione che ho avuto è che il pubblico già conoscesse Federica e i suoi compagni di squadra, quindi probabilmente stiamo ancora parlando alla cerchia degli appassionati. I numeri per riempire i tremila seggiolini della Scandone certamente ci sono, la sfida è andare molto oltre.

NPC: Il sito Swim4LifeMagazine rivela in anteprima che, sull’onda dell’entusiasmo, il dominus di ISL Kostantin Grigorishin pensa già di espandere il circuito fino a venticinque tappe. Tu che futuro vedi per questa manifestazione?

CC: Io il futuro lo vedo, perché in questo weekend mi sono sinceramente divertita, ed è difficile non divertirsi di fronte a sfide come quella fra Dressel e Manaudou. Con tanti campioni in campo lo spettacolo è assicurato. Riuscire a organizzare venticinque tappe è una bella sfida, un impegno non indifferente per gli atleti e richiede un cambio culturale forte. Bisognerebbe chiedere agli atleti se loro sono disposti a un impegno del genere. A me piacerebbe potermi godere venticinque weekend  come questo, onestamente!

NPC: È già disponibile qualche riscontro sugli ascolti?

CC: Non mi risulta, in ogni caso noi ce l’abbiamo messa tutta per realizzare una bella promozione del nostro sport.

NPC: Dal tuo ruolo di osservatrice privilegiata hai qualche suggerimento per rendere la formula ancora più appetibile? O qualche accorgimento per eliminare eventuali sbavature?

CC: L’unico suggerimento che mi sento di dare è quello di rendere le squadre più equilibrate. In queste prime due tappe c’era una coppia di squadre nettamente superiori, Cali Condors ed Energy Standard, mentre DC Trident e Aqua Centurions sembravano più in difficoltà. Vedremo cosa succederà nelle tappe successive con l’ingresso delle altre quattro squadre, ma l’impressione è che gli atleti andrebbero meglio distribuiti. Con maggiore equilibrio lo spettacolo aumenterebbe ulteriormente. Sono assolutamente sbalordita dalla capacità di Dressel di nuotare in quel modo in tempi ravvicinati senza la possibilità di sciogliersi. Il modo in cui ha affrontato la skin race è stato impressionante. Mostruoso, e senza neppure essersi risparmiato per la staffetta come invece ha fatto Manaudou. Tra l’altro pare si stia allenando anche per i 200, penso che a Tokyo ci farà divertire parecchio.

Cristina Chiuso:
Primatista italiana 50 e 4×100 stile libero
55 titoli italiani
4 partecipazioni ai Giochi Olimpici
5 partecipazioni ai Campionati Mondiali
5 argenti europei
Nominata Cavaliera al merito della Repubblica italiana, dal 2009 si occupa di marketing sportivo e comunicazione

Ph. ©Deepbluemedia

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