Cesare Butini: i criteri di selezione per Tokyo

La preparazione di una nazionale così forte, il bottino di Gwangju e l’eccellenza delle seconde linee accende l’ansia da prestazione di spettatori e addetti ai lavori.

Abbiamo intervistato il Direttore Tecnico delle squadre nazionali di nuoto Cesare Butini che ha illustrato con attenzione e particolari i criteri di selezione della stagione e la ratio con cui sono stati costruiti.

Cesare Butini: 

Il criterio di selezione deve essere studiato in relazione alle caratteristiche del movimento sportivo. Quello del nuoto azzurro è un movimento importante ma che secondo me non può definire la propria squadra attraverso dei trials “secchi”, come accade invece negli Stati Uniti d’America. Le condizioni sono sensibilmente differenti per consistenza di movimento, logistica e geografia, nonché per la differente presenza della federazione nella preparazione. In effetti in Italia la FIN organizza molti raduni di preparazione e monitoraggio (per esempio tre ritiri collegiali in altura all’anno), partecipazione a competizioni sotto l’egida federale e tante altre iniziative; tutto questo permette, oltre a acquisire una conoscenza ben precisa del movimento, monitorare la preparazione degli atleti e dare un supporto alle società che rappresentano la nostra principale risorsa. Dobbiamo inoltre ricordare la funzionalità dei due Centri Federali (Ostia e Verona). Negli Stati Uniti sarebbe impensabile, l’organizzazione differente prevede che siano i club o i college ad impegnarsi in tal senso.

CRITERIO MISTO

Il criterio che abbiamo adottato è un sistema misto, che unisce un “trials” con tempo limite, alla possibilità di integrare con scelte studiate, che escono da criteri di selezione oggettivi. Un’importante opportunità per cui ringrazio la Federazione.

Negli anni, la scelta di di dar spazio a convocazioni meritevoli ci ha permesso di raccogliere risultati importanti che diversamente avremmo perso. Cito ad esempio la convocazione di Carlotta Zofkova, che ai campionati europei di Glasgow 2018 ha ripagato la fiducia con una medaglia, nonché quella di Martina Carraro al Mondiale in vasca corta in Cina di Hangzhou 2018, anche lei è tornata a casa con una medaglia.

La discrezionalità che ho nel poter scegliere e selezionare atleti per integrare le convocazioni è supportata dalla conoscenza degli atleti stessi, dei loro percorsi, dalla frequentazione con i loro tecnici durante la stagione.

Avendo come obiettivo primario i Giochi Olimpici, non abbiamo voluto fare come nel 2011, in cui vennero individuati dei pre-qualificati. Quest’anno, dopo Gwangju, sarebbero stati sette pre-qualificati per le otto medaglie (sette nel programma dei Giochi).

Questa stagione si annunciava impegnativa e confrontandoci anche con i sei tecnici federali è emerso che la preparazione sarebbe iniziata molto presto, tra fine agosto ed inizio settembre. Abbiamo così identificato tre step per la costruzione della squadra per Tokyo.

Il primo step di qualifica è previsto a dicembre e garantirà ai qualificati tempo e tranquillità per lavorare. La scelta ha imposto un cambio di format del Campionato Italiano di dicembre che sarà in vasca da 50 metri, con tre giornate di batterie e finali, avvicinando il clima a quello di un vero e proprio trials. In questa sede verranno qualificate esclusivamente le gare individuali.

Abbiamo identificato un tempo limite molto impegnativo, ovvero la media del quinto tempo mondiale di Gwangju 2019, di Budapest 2017 ed il quinto tempo del ranking mondiale a due per nazione. La qualificazione permetterà una programmazione mirata all’obiettivo olimpico,  in confronto continuo con la direzione tecnica della federazione. Mi aspetto da questa fase un buon numero di atleti qualificati ai Giochi.

Strategicamente il campionato italiano di dicembre è stato collocato subito dopo il campionato europeo di vasca corta (Glasgow 4-8 dicembre).

Il secondo step è il campionato assoluto primaverile, selezione finale della squadra in chiave olimpica, che verrà nuotato in vasca da cinquanta metri e anticipato di un paio di settimane rispetto al passato: dal 17 al 21 marzo. In questa fase verrà completata la squadra attraverso tempi di selezione più agevoli, indicativamente simili a quelli di qualificazione per i mondiali di Gwangju, ma con qualche aggiustamento in relazione all’evoluzione del ranking.

Verrà fatta inoltre la prima selezione delle staffette, per cui ci sarà un tempo limite individuale con tabella dedicata, ma non un tempo limite di squadra. Al momento la nazionale azzurra deve ancora qualificare per Tokyo le staffette 4×100 e 4×200 stile libero femminile e la 4×100 mista maschile. Ai campionati europei di Budapest saranno presenti tutte le staffette, per cui si cercherà appunto la qualificazione di squadra alle Olimpiadi.

La selezione per gli europei sarà più semplice: il campione italiano sarà qualificato  direttamente per l’europeo, mentre il secondo ed il terzo classificato dovranno nuotare il tempo limite. Ci sarà spazio anche, in prospettiva del prossimo quadriennio,  per valutazioni discrezionali mirate alla crescita di atleti giovani particolarmente promettenti.

Per le staffette verranno convocati i primi quattro dei 100 e dei 200 stile libero maschili e femminili e i migliori per le altre staffette.

Il tempo limite di staffetta alle Olimpiadi si complica con alcune regole imposte dall’organizzazione. Per contenere il numero di atleti presenti ai Giochi c’è un limite massimo di nuotatori tra tutte le nazioni: 878 tra vari criteri, ad esempio l’universalità. Le nazioni con più valenza tecnica hanno la possibilità di portare atleti in più, in funzione di quante staffette hanno qualificato.

Only swimmer relay: se una nazione raggiunge un massimo di sei staffette qualificate, può portare un massimo di dodici atleti in più, dedicati alle staffette, impegnandosi a farli gareggiare almeno una volta tra batterie e finali, pena la squalifica. Questa norma è sicuramente un supporto e offre un’occasione ad esempio ad una riserva di staffetta che esprime alto valore tecnico, ma allo stesso tempo impone alcuni limiti.

Il tempo limite che è stato istituito dalla Federnuoto per la qualificazione individuale per la staffetta azzurra coincide con lo standard A richiesto dalla FINA per la gara individuale, permettendo quindi all’atleta di non rientrare tra gli Only swimmer relay.

Il terzo ed ultimo step è il Trofeo Settecolli, posizionato esattamente a quattro settimane dall’inizio delle Olimpiadi – 25 Luglio, e consentirà di completare ulteriormente la squadra, in particolare per le staffette. Crediamo molto realizzazione puntuale dei risultati, in particolare per le gare veloci, per 100 e per i 200 metri.

Crediamo molto nel gruppo. Dal 30 marzo è previsto un collegiale a squadra completa a Tenerife, per gli atleti che usciranno dagli assoluti con il pass per Tokyo.

Abbiamo posizionato i campionati assoluti a 8 settimane dai campionati europei, che a loro volta sono circa a 8 settimane dall’Olimpiade.

Una preparazione delicata dunque, per ottenere una prestazione importante agli europei di maggio e poi ripetersi meglio in Giappone a luglio. Crediamo che la rassegna continentale sia un evento da onorare ma come tassello di percorso verso l’Olimpiade. La nostra storia ha dimostrato che ciò è possibile, è necessario prestare le dovute attenzioni: alludo a prestazioni maiuscole di Paltrinieri e Detti agli Europei e ancor più grandi alle immediatamente successive Olimpiadi.

 

Gli appuntamenti dell’anno:

  • Campionati Europei (25 metri) Glasgow 4-8 Dicembre
  • Campionato Italiano Open in vasca lunga (50 metri) 3 giorni batterie e finali – Riccione 12-14 Dicembre
  • Campionato Italiano Assoluto (50 metri) 5 giorni – Riccione 17-21 Marzo
  • Campionato Europei  (50 metri) – Budapest 11-17 Maggio
  • Internazionali d’Italia – LVII Trofeo Internazionale Sette Colli (50 metri) – Roma 26-28 Giugno

Regolamento e calendario da Federnuoto.it

Photo © Andrea Staccioli/Deepbluemedia/Insidefoto

Matteo Rivolta: "È una scelta coraggiosa, dolorosa ma necessaria, nel rispetto mio e di chi con me ha lavorato, sofferto, sognato."

Matteo Rivolta: “È una scelta coraggiosa...

Essere atleta è sicuramente difficile: l'allenamento, la prestazione, accettare la sconfitta e in caso di vittoria il peso di doversi ...

NEWSLETTER

Lasciaci i tuoi contatti e rimani aggiornato sulle nostre iniziative