Carlotta Gilli, la nuotatrice dei due mondi

Su Carlotta Gilli si è scritto molto negli ultimi due anni: torinese, neo-studentessa universitaria ammessa alla Facoltà di Psicologia, atleta tesserata Fiamme Oro/ Rari Nantes Torino allenata dal tecnico Andrea Grassini. Atleta tesserata Fin che si è distinta a livello giovanile con medaglie individuali e in staffetta ai Campionati Italiani di Nuoto e di Salvamento e atleta della Nazionale Finp. Nello specificare che appartiene ai due mondi, quello olimpico e quello paralimpico ci si dimentica che di fatto appartiene ad un universo solo, quello del nuoto fatto di tanto allenamento e di un numero di gare che è raddoppiato. Dopo il suo esordio con il botto alle World Series di Berlino nel giugno 2017 con il record del mondo nei 50 farfalla e 200 misti, ci sono stati nello stesso anno i Mondiali di Città del Messico con 5 ori e 1 argento, gli Europei di Dublino 2018 con 4 ori e 1 bronzo nella staffetta 4×100 stile mixed 49 punti ed infine ai Mondiali di Londra 2019 con 4 ori, 1 argento e 1 bronzo. Senza dimenticare una collezione di 9 record del mondo e 2 record europei ottenuti qua e là in giro per il mondo.

Domani è una giornata importante: sono passati due mesi dalla fine dei Campionati di Londra 2019 e la Nazionale di Nuoto Paralimpico Campione del Mondo verrà ricevuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

NPC –  Al di là dei tuoi importanti risultati personali, che effetto fa essere parte di una Nazionale che è diventata campione del Mondo?

CG – È stata un’esperienza indimenticabile: chiudere i campionati conquistando il titolo di nazione campione del Mondo ci riempie di orgoglio. La prima volta in assoluto davanti a nazioni come la Gran Bretagna, la Russia, la Cina e gli Stati Uniti che hanno fatto la storia del nuoto paralimpico. Se ci pensi, questa storia la stiamo riscrivendo tutti insieme in italiano con questa nazionale: atleti e staff, guidato dal CT Riccardo Vernole.

NPC – Come nuotatrice paralimpica appartieni alla Classe S13-SB13-SM13. La cosa più difficile per chi si avvicina al nuoto paralimpico è capire come funzionano le classi sportive… (n.d.r. vedi a fondo pagina)

CG – Arrivando dal mondo Fin, capire come funzionano le classificazioni non è stato facile: alla base di tutto c’è la necessità di trovare un modo per far sì che gli atleti gareggino contro avversari con le stesse potenzialità. Nelle gare paralimpiche io gareggio contro atlete che indicativamente hanno il mio stesso grado di ipovisione.

NPC – Nel panorama internazionale chi sono le tue avversarie?

CG – Citare le avversarie principali non è facile poiché tutte le atlete che competono contro di me sono tutte difficili da battere. Per nominarne una ad esempio l’americana Rebecca Mayers: quando sono entrata nel mondo paralimpico mi avevano tutti parlato di lei come la più forte S13 di tutti i tempi. Conoscerla e poter condividere con lei dei podi è stato sicuramente motivo di grandissimo orgoglio.

NPC – Di ritorno dai mondiali sei stata eletta top female athlete di Londra 2019: cosa significa per te?

È stato fatto un sondaggio istituito dal World Para Swimming sui suoi canali mediatici dove hanno dato la possibilità ai fans di eleggere l’atleta femminile e maschile dell’anno. È stato bello condividere questo titolo con il mio compagno di nazionale Simone Barlaam. Per me i social hanno un aspetto molto divertente dove posso postare e seguire i miei amici.

Foto Augusto Bizzi

 

 

Foto di copertina Augusto Bizzi

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