“Lotto per tutelare i diritti di tutti gli atleti”

A margine dell’udienza presso il TAS di Losanna, Sun Yang ha rilasciato un’intervista esclusiva al quotidiano di casa China.org. Di seguito i passaggi più rilevanti.

È solo quando devi mantenere la concentrazione di fronte alle ingiustizie che diventi un atleta davvero grande. Questa vicenda lascerà un segno nella storia dell’antidoping, e nel mio cuore per il resto della mia vita.

Gli atleti di sport individuali partono sempre in svantaggio quando devono difendersi da accuse ingiuste provenienti dalle istituzioni sportive. Per questo ho insistito affinché l’udienza fosse pubblica. Mi dispiace solo che non sia stata fissata prima, ho aspettato anche troppo. 

Nelle sue dichiarazioni finali alla corte Sun ha ricordato di avere numerose testimonianze video e fotografiche di quanto è accaduto nella sua casa durante il sopralluogo degli ufficiali antidoping, ma che non gli è stato permesso depositarle agli atti.

Sono state dichiarazioni spontanee, non le avevo preparate. Volevo che sapessero che non ho niente da nascondere e che mi piacerebbe confrontarmi di persona con i tre ufficiali. Questo caso riguarda un atleta che difende i suoi diritti basilari alla privacy. Non metto in discussione le norme antidoping, ma gli ufficiali che le applicano devono comportarsi correttamente.

Durante i Mondiali di Gwangju l’opinione pubblica è stata manipolata contro di me e contro tutto il nuoto cinese. Accusare un atleta di violazioni delle norme antidoping senza prove è una scorrettezza gravissima. La cosa positiva è che con questa udienza mi sono liberato di tutto lo stress. Non sono preoccupato per la sentenza e sono certo che d’ora in avanti tutte le agenzie antidoping si atterranno con più attenzione alle regole, e questo si tradurrà in una migliore tutela dei diritti degli atleti. Sono certo che il TAS valuterà equamente e mi restituirà la piena innocenza.

Leggi l’intervista completa [ENG]

 

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