Cesar Cielo: “il mio record del mondo? Non lo batterà nessuno”

Italia. Checchè se ne dica, il Belpaese ruba il cuore di chiunque lo visiti. É il caso di Cesar Cielo, lui che con la nostra penisola ha un legame speciale, un legame mondiale, tanto da voler diventare cittadino italiano. Proprio qui ha dato inizio alla sua stagione, spostandosi di meeting in meeting e di città in città. Non solo competizioni, ma anche un clinic nel Mugello, per insegnare ai più piccoli la disciplina e il controllo dell’ansia. Tra le tappe del suo tour,  il Trofeo Nico Sapio a Genova: “Amo gareggiare in Italia, ho partecipato a molte competizioni qui. La prima volta, a Genova, era il 2007 , fu un evento ben organizzato, lo ricordo con piacere. Sono affezionato a questa terra anche perché a Roma ho vinto due titoli del mondo nel 2009, nei 50 e 100 metri stile liberto”.

E dopo oltre dieci anni, l’uomo più veloce del mondo è ancora lui: “Sono soddisfatto della mia carriera, ci sono tanti istanti che non dimenticherò mai, ad esempio quando ho battuto il record del mondo, nella bellissima piscina dello Stadio del Nuoto di Roma, al Foro Italico. Un altro ricordo a cui tengo molto sono le medaglie olimpiche, l’oro di Pechino in particolar modo”. E a proposito di record del mondo, quest’estate a Gwangju, la nuova stella del nuoto americano Caleb Dressel , dopo aver cancellato Michael Phelps nei 100 farfalla, voleva ripetersi nello stile libero, strappando il primato iridato proprio al brasiliano. Missione fallita. O forse, rimandata. Quella del gigante fu una vera e propria impresa, non a caso, 46’’91 è ancora il tempo da battere. E lui lo sa bene: “Nessuno infrangerà questo record, magari l’anno prossimo” ammette, con un sorriso che nasconde orgoglio.  Intanto il pensiero è rivolto verso il futuro, a quella che potrebbe essere la sua terza Olimpiade: “mi sto allenando duramente. Mi preparò al meglio per affrontare questa stagione importante e poi quello che succederà, lo vedremo tutti. Parleranno i risultati”. 

Matteo Rivolta: "È una scelta coraggiosa, dolorosa ma necessaria, nel rispetto mio e di chi con me ha lavorato, sofferto, sognato."

Matteo Rivolta: “È una scelta coraggiosa...

Essere atleta è sicuramente difficile: l'allenamento, la prestazione, accettare la sconfitta e in caso di vittoria il peso di doversi ...

NEWSLETTER

Lasciaci i tuoi contatti e rimani aggiornato sulle nostre iniziative