Bracciate azzurre – Simone Barlaam pigliatutto, dopo i Mondiali di Londra la testa è già a Tokyo 2020

The Great White. Swimming at your risk”. Così recita un cartello di pericolo australiano, uno dei souvenir preferiti dei turisti, che avvisa sulla presenza del grande squalo bianco. Simone Barlaam nella Land Down Under ha passato un anno della sua formazione scolastica e, quando è tornato nel Vecchio Continente, ha cominciato a sbranare tutti gli avversari.

L’ultimo esempio? I cinque ori (quattro dei quali conditi da rispettivo record del mondo), uno dei quali in coabitazione con il compagno di allenamenti e amico Federico Morlacchi, e l’argento collezionati ai Mondiali di Londra dello scorso settembre. Medaglie che, oltre che a contribuire al trionfo dell’Italia nel medagliere, l’hanno portato alla ribalta. Oggi, il diciannovenne della Polha Varese, verrà premiato con l’Ambrogino d’Oro, prestigioso riconoscimento della Città di Milano per le eccellenze meneghine in tutti i campi, non solo quello sportivo.

NPC Che cosa vuol dire per lei questo premio?

SB Mi sta molto cuore. L’attenzione ai nostri risultati sta aumentando, non solo da parte dei media ma anche di tutti i cittadini italiani e per me è un onore rappresentare il movimento paralimpico in un’occasione così prestigiosa. Da ragazzo milanese, che ha passato l’infanzia a Milano e che è tornato qui per studiare e allenarsi, essere considerato importante è un piacere assurdo.

NPC Si aspettava un 2019 così?

SB Il Mondiale di Londra è andato persino al di sopra delle mie aspettative, anche se io penso sempre a fare il meglio possibile e a divertirmi. Sono arrivati questi super risultati e sono felicissimo. Ho la fortuna di avere un compagno di allenamenti come Federico, una bestia che ti stimola ogni giorno, e un allenatore come Max Tosin è davvero perfetto per me. Questo trio sta funzionando. Adesso però guardiamo avanti: abbiamo già ricominciato in vista di Tokyo e siamo tornati a farci in 4 per raggiungere gli obiettivi dell’estate ventura.

 

 

NPC Riesce a studiare tra un esame e l’altro?

SB Sto studiando Ingegneria al Politecnico e sì, tra una vasca e l’altra, seguo le lezioni e, a gennaio, darò qualche esame. Quest’anno scolastico però me lo sono concesso un po’ più tranquillo, perché l’obiettivo principale è la mia prima Paralimpiade. In quell’ottica, saranno molto importanti anche i Campionati Europei di Funchal di maggio.

NPC Che cosa si è portato dietro della sua esperienza in Australia di un paio d’anni fa?

SB Mi ha cambiato la vita e gli orizzonti: consiglio ai liceali e ai ragazzi giovani di fare una scelta così. Viaggiare ed entrare a contatto con culture diverse apre la mente. Ultimamente, girano sempre più idee nazionaliste e si perde questa prospettiva di condivisione. Io, invece, mi sento un cittadino del mondo.

NPC Insomma, l’Australia ha lasciato il segno nel suo cuore, come è stato per Gregorio Paltrinieri…

SB Innanzitutto ringrazio Greg perché di recente ho letto una sua intervista in cui ha dichiarato di aver seguito le nostre gare a Londra e mi ha fatto molto piacere. Lo scorso anno, ci siamo visti a Ostia, mentre noi eravamo in collegiale per preparare gli Europei di Dublino. Pur essendo esperienze diverse, ne abbiamo parlato ed è stato molto piacevole.

NPC Vi accomuna anche la passione per il basket americano..

SB Sì però lì siamo rivali: lui è fan dei New York Knicks, mentre io dei Brooklyn Nets.

NPC A ottobre, durante il Festival della Cultura Paralimpica a Padova, è stata svelata la campagna fotografica di Oliviero Toscani, “Naked”. Che effetto le ha fatto fare il modello per un giorno?

SB Sono molto felice del messaggio che abbiamo trasmesso con questo foto, mostrandoci come mamma ci ha fatti. Per me è stato inusuale, perché non ero abituato a posare, tantomeno davanti a un maestro come lui, che è stato bravissimo a farci sentire a nostro agio sul set.

NPC Quanto tempo passa sui social network?

SB Abbastanza. Sono dell’idea che i social, se usati nel modo giusto, siano perfetti per condividere le esperienze con tutti e anche per rimanere in contatto con amici, anche lontani, come nel mio caso con gli australiani. E poi la mia ragazza vive a Londra, per cui sono fondamentali per sentirci.

 

NPC E nuota fortissimo anche lei a quanto ci risulta…

SB E sì, con sette ori mi ha battuto a Londra, ma giocava in casa. Ci siamo divertiti a stuzzicarci in quei giorni e siamo stati un bello stimolo a vicenda.

NPC Avete già fatto qualche scommessa tra voi per Tokyo?

SB No, però un po’ di sana rivalità c’è. Cercherò di fare meglio di lei.

 

Foto Ufficio Stampa Finp

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