Giorgio Lamberti: “Matteo più forte delle avversità”

RICCIONE– L’avevamo già visto alle Universiadi di Napoli conquistare due finali nei 1500 e negli 800 metri e cinque mesi dopo Matteo Lamberti continua a stupire. E lo fa in silenzio, con la tranquillità, la serenità e la compostezza che lo caratterizzano, proprio come quella di papà Giorgio. Lui che gli ha insegnato la disciplina: ” a casa nostra l’imperativo categorico è solo uno, prima si studia e poi si nuota“. Nessuna opposizione, nessuna ribellione: Matteo, Michele e Noemi hanno ubbidito, consapevoli delle loro capacità e del loro percorso di crescita lento e graduale.

Tempo al tempo, i risultati sono arrivati: Matteo, il più grande dei tre, ha conquistato un argentobronzo scintillante nei 1500 metri ai campionati italiani assoluti di Riccione, dietro atleti del calibro di Gregorio Paltrinieri e Alessio Occhipinti. Un ragazzo dal carattere mite, forte ed esigente, rivela suo padre. Un ragazzo che non si è fermato davanti a tutti gli ostacoli e le sfortune che ha dovuto subire negli anni dell’adolescenza. Un ragazzo che ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per ottenere piccoli grandi successi.

“Matteo ha vent’anni, é diplomato e studia all’Università. É un ragazzo con la testa sulle spalle e su sta togliendo delle belle soddisfazioni, dopo un periodo difficile. Anni fa fu colpito da una mononucleosi, che ha compromesso notevolmente la sua carriera agonistica. Era sempre debole purtroppo e anche noi genitori eravamo sconfortati, ma gli davamo sempre fiducia. Lui continuava a cadere, ma si rialzava e camminava di nuovo. Questi fatti l’hanno temprato molto, è maturato ed ha sviluppato una grande forza interiore. Il nuoto può dare soddisfazioni, farti fare il salto di qualità, se sei un’eccellenza. In primo luogo, però, lo studio: nella vita è fondamentale avere solide base culturali alle spalle. Si tratta di un concetto difficile da spiegare ad un ragazzo, ma è così. I miei figli sanno che altri vivono una vita più agevole da agonisti, ma non gli pesa e stanno facendo il loro percorso, in totale serenità.

Un esempio per molti, una storia che insegna che i sacrifici sono sempre ripagati, che il miglioramento deve essere lento, ma costante. Matteo ha avuto pazienza, si è concentrato sugli studi, ma con caparbietà e determinazione si sta facendo notare, come per dire: “io ci sono” . Ed eccolo allo Stadio del nuoto di Riccione, sul podio, raggiante, con un bronzo e un argento al collo, che brillano come se fossero ori. In fondo, come si dice, la pazienza è la virtù dei forti.

 

Photo Andrea Masini / Deepbluemedia / Insidefoto

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