Martina Caramignoli, un anno per rinascere: “ho un sogno nel cassetto”

Resilienza. Un sostantivo inciso sulla sua pelle, una qualità che incarna alla perfezione. Lei, Martina Caramignoli, che la mancata qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016 non l’ha vista come una sconfitta, bensì come un punto da cui ripartire e per rimettersi in gioco.

“Resilienza vuol dire molto per me, perchè mi sono sempre rialzata, nonostante tutto. Ho sempre guardato avanti, anche quando il mondo era contro di me”

Un percorso che inizia a Rieti, passa attraverso Ostia, per poi tornare a Rieti, a casa sua, per ritrovare se stessa. Infatti, proprio dopo la passata stagione olimpica, si tuffò in mare, alla ricerca di nuovi stimoli. L’esperienza in acque libere, però, fu breve, seppur intensa, e così in accordo con Stefano Morini, lasciò il Centro Federale, il regno del mezzofondo: “devo ammettere che la testa comanda,io sono andata via da Ostia proprio perchè mentalmente non ne potevo più. Avevo bisogno di cambiare,di ritrovarmi e di capire cosa volessi fare. Mi stavo lasciando andare” ci racconta.

E come è vero che la mente domina la materia, dentro di lei è scattato qualcosa: Martina aveva un sogno troppo grande per lasciare andare il lavoro e i sacrifici di una vita, ed è ripartita, bracciata dopo bracciata. “Ho fatto tutto da sola, non so bene quale sia stata la causa, ma è vero sono rinata. Nel mio momento buio i miei genitori,la mia famiglia, ma soprattutto le Fiamme Oro mi sono state molto vicine”.

Così Martina si è rimboccata le maniche e ha ripreso il suo cammino, ha ritrovato la nazionale e due settimane fa è volata a Glasgow: le sono bastati otto minuti, dodici secondi e trentasei centesimi, per vincere un bronzo dal sapore dolce, quello della rinascita. Un’iniezione di fiducia che arriva al momento giusto, nell’anno olimpico, per fare i conti con il passato e lasciarselo definitivamente alle spalle, proprio lì, dove primeggia la parola”resilienza” . E per fare questo è tornata tra le corsie, salutando momentaneamente il mare: “ora vorrei dedicarmi esclusivamente alla vasca,magari chissà tra qualche anno…mai dire mai. Questa stagione per me,come per tutti, sarà davvero importante,mi sto allenando tanto e sicuramente dopo questi ottimi risultati mi sento più sicura e più motivata. Ho ritrovato la giusta serenità,la voglia di lavorare e faticare,quindi penso che il resto venga da solo”

Cambiata, felice e sicura, così l’atleta dell’Aurelia Nuoto descrive se stessa: “forse il periodo a casa nel 2018 mi ha dato modo di capire che Martina non era finita. La mia ancora di salvezza sono stati sicuramente i miei allenatori,mi hanno fatto ritrovare la motivazione,giorno dopo giorno“. Ha tirato fuori una forza che nemmeno pensava di avere e adesso guarda al futuro con un sorriso e con gli occhi fieri, quelli di chi sa di avercela fatta. A guidarla, in direzione dei propri sogni oggi c’è Germano Proietti, tecnico delle Fiamme Oro, nonchè fidanzato nella vita quotidiana: “mi trasmette sicurezza e tranquillità; è sempre al mio fianco. Tutto quello di cui avevo bisogno”.

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