Allison Schmitt in caccia della quarta Olimpiade

La quasi trentenne (è nata il 7 giugno 1990 a Pittsburgh, PA) Allison Smith, studentessa (laureata, in vista dei Giochi di Tokyo ha sospeso l’internato per allenarsi) e atleta presso Arizona State sotto la guida del mentore di sempre Bob Bowman, ha rilasciato una lunga intervista al San Diego Union Tribune, della quale riportiamo i passaggi più significativi.

Rispetto ai miei compagni di squadra mi sento quasi una mamma, a volte parlano uno slang che nemmeno capisco e devo chiedere spiegazioni

Con la qualificazione per Tokyo 2020 Schmitt entrerebbe nell’esclusivo club delle nuotatrici USA con quattro partecipazioni ai Giochi, che comprende solo Amanda Beard (1996-2008), Jenny Thompson (1992-2004) e Dara Torres, quest’ultima arrivata poi a quota cinque (1984-92, 2000, 2008). Qualificazione che inizialmente non rientrava nei suoi piani: dopo le due medaglie di Rio 2016 (oro 4×200, argento 4×100 stile libero), aveva dichiarato di voler appendere il costume al chiodo, poi un post pubblicato scherzosamente (?) su Instagram dall’amico di sempre Michael Phelps…

 

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Just a little splash today with @arschmitty and @mrs.nicolephelps …..#2020tokyo (I’m not the one coming back )🙅🏻‍♂️

Un post condiviso da Michael Phelps (@m_phelps00) in data:

…Ha provocato un tale clamore che nella testa di Allison si è “piantato il seme” che dopo qualche settimana l’ha spinta a tornare in acqua con il gruppo di Arizona State.
La scorsa estate il 14mo posto ai Mondiali, gara nella quale ha conquistato l’oro olimpico a Londra e della quale detiene tuttora il record USA, poi la vittoria agli US Nationals in 1.56.97 e, lo scorso weekend, la vittoria alle TYR Pro Series in 1.56.01.

Schmitt ha una laurea in psicologia e si sta specializzando per lavorare nel campo della salute mentale. Una scelta presa dopo avere sofferto lei stessa di depressione nel 2015 e aver vissuto il suicidio di una cugina nello stesso periodo.
Quando siamo in difficoltà pensiamo di essere gli unici, mentre gli altri vivono tra farfalle e arcobaleni, invece la vita prima o poi è dura per tutti. Voglio aiutare gli altri a uscire dalle difficoltà fornendogli degli strumenti adeguati.
Coach Bowman conferma che Allison affronta con maggiore consapevolezza questa avventura olimpica.
Non vedo ragioni per le quali non dovrebbe continuare a migliorare e tornare ai suoi migliori livelli. Ha capito che il nuoto è una parte importante della sua vita, ma che non coincide con essa. Ha trovato la propria identità. Ha la sua vita. Sa cosa farà dopo il nuoto. Prima di accettare di seguirla ancora ho preteso che avesse le idee chiare su questo. Ora ha le certezze che le mancavano nel 2012 e nel 2016

 

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