Bilancio CONI 2018: 8,5 milioni dedicati a comunicazione e pubbliche relazioni

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Disponibile online il bilancio consuntivo 2018: l'analisi di Lettera 43

Il 16 maggio 2019 il Consiglio Nazionale del CONI ha deliberato il Bilancio d’esercizio 2018 dell’Ente, oggi disponibile in versione completa sul sito istituzionale, l’ultimo prima del massiccio trasferimento di competenze previsto dalla riforma del sistema sportivo attuata dal governo Conte 1 e sancita dalla stipula del contratto di servizio tra CONI e Sport e Salute SpA.

Il quotidiano Lettera 43 pubblica una attenta e severa analisi del documento, focalizzata sul versante dei costi:

Ufficio rapporti con i media 2,2 milioni (circa il doppio dell’ufficio stampa di Giuseppe Conte)
Pubblicità e promozione 1,4 milioni
Servizi di catering 700mila
Servizi fotografici e riprese video 500mila

Aggiungendo la distribuzione di migliaia di biglietti omaggio per le partite di calcio di Roma e Lazio e per tutti gli altri eventi che si svolgono all’interno del Parco del Foro Italico (Internazionali di tennis, Sei Nazioni di rugby, Golden Gala e concerti vari) per un valore di 2,5 milioni, la cui revoca aveva provocato le ire del presidente, si arriva a un costo complessivo per la comunicazione di Giovanni Malagò (nella foto) di circa 5 milioni: circa il 10% della somma che il CONI riceve dal governo per lo svolgimento dell’attività olimpica.

A questi vanno aggiunti ulteriori 3,5 milioni di costi per gli uffici di segreteria del presidente e del segretario generale, spese confermate anche per il 2019 e 2020 nonostante il pesante taglio di risorse deciso dal governo. Complessivamente 8,5 milioni di spese destinate a attività non direttamente collegate a quella olimpica, e alle quali verosimilmente si riferiva l’ex amministratore delegato di Sport e Salute SpA Rocco Sabelli quando invitava a un contenimento dei costi dell’ente.

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