Tuppa-Tup-Pala

Tutti nelle Isole Salomone nuotavano dai tempi dei tempi il crawl. Perlomeno nuotavano con le caratteristiche che gli occidentali d’Australia ad un certo punto chiamarono crawl. Il nome usato dai nativi per chiamare quel modo di nuotare era, e forse è ancora, Tuppa- Tup-Pala.

Alick Wickam

A Sidney il Tuppa-Tup-Pala arrivò tramite un ragazzo che veniva da quelle isole e che si chiamava Alick Wickam. Dato che si trovava lì per studiare, partecipò ad una gara per ragazzini sulle 66 yard a Bondi Beach. Naturalmente, col suo formidabile stile arrivò primo. A quella gara era presente uno degli allenatori più famosi dell’epoca, George Farmer, che lo osservò con interesse. A lui fu attribuita la famosa frase ““Look at that kid crawling!”, dalla quale si racconta, nacque l’originale nome attribuito a questa nuotata. Fu il padre di Wickam, commerciante australiano in pensione, a raccontare di questo stile a Cecil Healy, l’olimpionico di Londra che aveva codificato l’australian crawl a due battute di gambe, che lo raccontò negli articoli che scriveva come giornalista nella prima decade del XX secolo.

George Farmer

Farmer allenava gratuitamente, come ogni “Amateur” che si rispetti, l’Est Sidney Swimming Club, nelle cui fila nuotava il famoso campione olimpico Fredrick Lane, quello che a Parigi 1900 vinse sia la prova dei 200 metri, che il nuoto ad ostacoli. Lane era un esperto del “Double Over Arm Stroke”, un altra tecnica antesignana del nostro crawl: braccia fuori e gambata forbice. Un’evoluzione del “Trudgen” che invece era braccia fuori e gambata breastroke.

I Cavill.

Eppure fu la famiglia Cavill ad attribuirsi il merito di aver inventato il crawl. Ma come si sa è sempre chi vince e diventa importante che può dire come vanno le cose! Comunque fu senz’altro merito di Dick Cavill se l’uso della gambata verticale abbinata al recupero delle braccia alternate fuori dall’acqua divenne uno stile da usare in una gara ufficiale, e furono i suoi record che la resero famosa. Nell’immagine un’illustrazione del Tuppa Tup Pala, nell’articolo del The Sunday Times, giornale di Sydney, scritto da Cecil Healy nel 1913.

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