Giappone, segnali di buon senso

Nonostante il comunicato del CIO e le rassicurazioni dei vertici governativi sul regolare svolgimento delle Olimpiadi estive, anche in Giappone comunicano a levarsi voci dissonanti rispetto all’opportunità di organizzare la manifestazione nel bel mezzo della pandemia di COVID-19.

Secondo il corrispondente da Tokyo dell’agenzia Reuters, due terzi delle aziende giapponesi si stanno preparando a fronteggiare le conseguenze economiche dell’annullamento dei Giochi (che inciderebbe per l’1% del PIL).

Nel frattempo, dopo che il Comitato organizzatore ha specificato che i biglietti venduti non saranno rimborsabili, molti acquirenti iniziano a manifestare preoccupazioni sui social media.

Ma soprattutto, il vicepremier Taro Aso ha dichiarato che le Olimpiadi “avranno poco senso se gli altri paesi non saranno in grado di inviare i propri atleti. È auspicabile che i Giochi si svolgano in un contesto nel quale tutti si sentano felici e sicuri, ma questo non dipende più solo dal Giappone”. Dichiarazioni tanto più significative in quanto formulate nel corso di una seduta parlamentare.

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