#Nuotopuntolive, 2°puntata: Massimiliano Rosolino

A farci compagnia nella seconda puntata di #Nuotpuntolive, condotta da Alberto Dolfin, è arrivato Massimiliano Rosolino! Per chi si fosse perso la nostra diretta con il campione azzurro – e le sue bimbe- riportiamo il recap e il video.

Cosa è successo con il vecchio profilo?

Poco più di un mese fa hanno hackerato il vecchio profilo massi_rosolino, ora sono mi sono trasferito su Ondamax. Questo nome esiste da sempre, rappresenta me stesso infatti l’onda non si ferma mai. Inoltre si tratta di un mio progetto per i campi estivi, per raccontare il mondo dell’acqua e dello sport. 

A che età hai iniziato a nuotare? Alle tue bimbe piace di più il nuoto o il ballo?

Entrambe le mie figlie amano sia nuotare che ballare. Io sono molto fiero di questo: il ballo è utile al nuoto, in questo modo sviluppano anche l’eleganza e l’elasticità. In quanto alla prima domanda ti dico che proprio in questo periodo sto ripercorrendo le origini del mio percorso acquatico perché ho intenzione di scrivere un libro: ho iniziato a sei anni alla scuola nuoto Country Napoli. Come ho iniziato a galleggiare? In Australia, stavo rischiando di affogare in una piscina di un’amica dei miei genitori e mi sono salvato con l’istinto acquatico. 

Oltre al nuoto fa bene la bicicletta?

Si, in questo periodo sono tranquillo proprio perché ogni mattina pedalo un po’. Non volevo proprio rimanere senz’acqua: io facevo due sedute a settimana, poche ma fatte bene e quando non ci sono mi mancano. Mi alleno con gli atleti di Minotti, quindi dei gruppi forti.

Il tuo posto preferito in Australia? Le bambine sono già state?

Sicuramente il posto che preferisco è Melbourne . Ho vissuto lì per tre anni da giovane e poi altri due da grande. Li ho fatto il primo tuffo in piscina ad esempio.  Ci sono posti pazzeschi, diciamo che è un mondo a parte, dove spero prima o poi di poter portare le bimbe, spero che mia moglie mi dia presto il via libera, a lei non piace molto viaggiare. Anni fa sono stato con mia madre, circa venti giorni, e ho ripercorso momenti pazzeschi e unici. C’è un piccolo progetto nuovo con mia madre: Australia on the road, una specie di challenge genitore-figlio. Spero di tornare presto.

Come tenersi in forma in quarantena?

Muovetevi. Andate su e giù per le scale, recuperate un po’ di tono con bottiglie di acqua, portate le casse, fate isometrie o qualche accosciata. Ci sono mille modi. Non bisogna pensare al traguardo e alle performance ora. Prendiamo il bicchiere mezzo pieno, avremo un ulteriore rincorsa, non si sa da quando, ma sarà un’opportunità per tutti.

Questa Olimpiadi sarebbe stata un’opportunità per tutti, penso ad atleti giovani come Simona Quadarella o Carlotta Gilli che avrebbe disputato le sue prime Paralimpiadi. Il tuo punto di vista?

Si, sarebbe stata una bella opportunità per tutti, ma ricominceranno allo stesso modo. A partire dai giovani come Thomas Ceccon ai veterani come Federica Pellegrini, che ha detto che avrebbe nuotato un altro anno. Ogni stagione, poi, è una nuova sfida, arriva sempre qualcun altro e ti devi spostare. Il nuoto è così: ti regala emozioni brevissime. 

Cosa ne pensi del salvamento?

L’ho provato cinque anni fa e devo dire che mi sono ricreduto: sembrava molto più facile dall’esterno.Si tratta di uno sport sottovalutato e non abbastanza promosso come dovrebbe. Ad un seminario ho detto che per fare salvamento bisogna saper nuotare, ma anche essere molto forti, preparati e determinati. 

Come sarà la ripresa per i giovani dopo questo periodo di fermo?

Oggi pensavo proprio agli atleti d’elite. Loro non dovrebbero stare fermi più di due settimane, se non per qualche motivo serio. Quando riprenderanno non dovranno mollare e vincere la fatica iniziale: rimettersi in forma, gustarsi l’acqua e motivarsi. Bisogna dirsi: l’anno prossimo mi riprenderò tutto quello che è mancato quest’anno.

Ti stavi allenando in questo periodo?

Mi stavo preparando per la mezza maratona di Ostia dell’8 marzo. Avevo fatto un mese di dieta ferrea, mi ero impegnato molto e quando mi è stato riferito dell’annullamento mi sono sentito come un bambino senza il suo giocattolo. In ogni caso mi sto tenendo in forma e sto cercando di essere positivo per il futuro, magari per le gare di triathlon. Bisogna imparare a darsi una piccola spinta e pensare che stiamo semplicemente rimandando gli impegni: ognuno di noi dovrebbe puntare ad una piccola Olimpiade.

Per che cosa ti piace essere un punto di riferimento: per i risultati del passato, la notorietà o la tua quotidianità?

Assolutamente per ciò che ho fatto in passato. Alcuni mi hanno conosciuto per gli show televisivi e si sono documentati successivamente su di me, su chi sono e chi sono stato, quindi tornano sempre alle mie vittorie, al mio sport. Sono fiero di ciò che sono oggi, dello stile di vita che conduco: è un lusso. A me piace ricevere messaggi sui social: sul vecchio profilo avevo un seguito molto vario dai bambini ai più grandi e mi fa piacere sapere che sono in grado di strappare loro un sorriso. 

Sul nostro canale Youtube è disponibile il video:

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