Barelli per i contratti sportivi. Revisione del bonus di 600 euro

Un tema fondamentale è quello dei collaboratori sportivi. Vale titolone a pagina 37 de “Il Corriere dello Sport” di oggi. Un’analisi attenta di Paolo De Laurentiis che ha raggiunto il Presidente con un’intervista su un tema caldo, sentito su tutto il territorio nazionale.
In effetti i tecnici e gli operatori del settore sportivo, orfani di una tutela contrattuale, hanno assistito a dibattiti e il web pullula di petizioni, un appello disperato di una moltitudine di persone che non trovano conforto nelle misure del governo.
Il tema dei 600 € pareva una misura a loro vantaggio, ma nelle ipotesi di attuazione erano emerse alcune gravi criticità. Prima fra tutte quella del tetto dei 10.000 euro. Nelle prime interpretazioni, che peraltro sembravano definitive, il limite esentasse avrebbe rappresentato l’effettiva divisione tra gli aventi diritto (quelli che nell’anno precedente non lo avevano superato) e non (quelli che lo avevano superato). Interpretazione chiaramente assurda per chi vive questo mondo. Chi supera questo limite è chiaramente una persona che vive di questo, più esposta alla crisi economica e al disagio di questo periodo. Chi percepisce un basso reddito sportivo spesso è uno studente, una persona con un altro reddito che con professionalità contribuisce alla res pubblica sportiva.

Chiaramente consapevole il Presidente FIN Barelli ricorda che già qualcosa si sta muovendo. Le richieste di chi ha superato il tetto dei 10mila non vengono scartate ma “valutate” ma non esclude la revisione dei criteri. Non certo la panacea di tutti i problemi del settore ma una speranza positiva. E poi un altro dubbio sul fronte della copertura delle esigenze. La somma prevista fino ad oggi non avrebbe soddisfatto la richiesta, solo una piccola parte, nessuna par condicio, solo i più veloci sul web. Senza contare i disagi nell’accesso, il rischio del blackout del portale di Sport e Salute, stile INPS. Servirebbero 200 o 300 milioni (a fronte dei 50 stanziati a oggi) per soddisfare la base sportiva.

La passione ed il volontariato sono alla base del sistema sportivo, bene pubblico primario, sostenuto fino a ieri da associazioni e società sportive.

Barelli conosce bene il sistema, le criticità e le esigenze, speriamo che riesca veramente a far valere le ragioni di un popolo, quello dello sport (oltre che delle piscine).

Giusto ieri sera il Presidente era intervenuto su Rai Radio 1, intervistato da Sandro Fioravanti circa il disagio dello sport di base.

Fortunatamente i riferimenti che che dovevano essere pubblicati qualche giorno fa, tardano. E la cosa fa ben sperare, per tutto il sistema. Per tutte quelle persone che in ciabatte, costume e cuffia, spesso con una maglietta, trasmettono ogni giorno passione, rallegrano, allietano, insegnano educano. Lasciano un segno a persone che potranno diventare i Paltrinieri e Pellegrini del futuro.

Foto © Giorgio Perottino Deepbluemedia Insidefoto

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