Franziska Van Almsick: la storia di una vincente

Conosciuta da tutti come Franzi, è stata la prima nuotatrice testimonial di una pubblicità televisiva di un’azienda automobilistica. Nel 1995 è stata protagonista di uno spot dell’azienda tedesca Opel.

Salendo sulla Opel Tigra, si ferma allo STOP di Werburg (Germania), mette gli occhialini e si tuffa con la macchina in una pozzanghera, per poi uscire dalla parte opposta avendo evitato tutto il traffico. Esce dalla pozzanghera, svuota la scarpa dall’acqua e se ne va. Quanti vorrebbero ogni giorno poter fare la stessa cosa in Tangenziale o sul Raccordo Anulare nell’ora di punta?

Sul suo sito personale si trova il palmares sportivo: 12 anni ad alto livello con 30 medaglie internazionali. 

1992 Olimpiadi di Barcellona due medaglie d’argento e due  medaglie di bronzo;
1993 sei volte campionessa Europea;
1994 Campionessa del Mondo con record del Mondo;
1995 cinque volte campionessa Europea;
1996 Olimpiadi di Atlanta due medaglie d’argento ed una di bronzo;
1998 campionessa del Mondo con la staffetta;
1999 due volte campionessa Europea con la staffetta;
2000 Olimpiadi di Sydney una medaglia di bronzo;
2002 cinque volte campionessa Europea con due record del Mondo;
2004 Olimpiadi di Atene due medaglie di bronzo.

Grandissima nuotatrice, è emersa a livello internazionale a soli 14 anni con la partecipazione alle Olimpiadi di Barcellona 1992, dove arriva seconda per 10 centesimi: per lei una delusione.
Un atteggiamento da vincente, raro, rivisto ben dodici anni dopo nella giovane Federica Pellegrini, scontenta perché seconda alle Olimpiadi di Atene (a soli 16 anni).

Ai mondiali di Roma del 1994, dalla corsia 8, Franziska entra in finale con l’ottavo tempo e all’età di 16 anni vince la sua prima medaglia d’oro registrando il Record del Mondo in 1’56”78, otto decimi inferiore al precedente record. Gara emozionante: la tedesca è prima al passaggio dei 50 metri, poi rimane seconda fino ai 175 metri e sul finale riesce a a mettere la mano davanti alla cinese in corsia 5. 1’56”89 è il tempo di quest’ultima, dunque un crono inferiore al precedente record del Mondo. Impossibile non evidenziare come la partecipazione alla finale iridata della Van Almsick sia stata appesa ad un filo: se la compagna di squadra Dagmar Hase, convinta dai Tecnici Tedeschi, non avesse rinunciato a quella finale, le cose di sicuro sarebbero andate diversamente.

Una carriera di gran successo, anche se con il grande rammarico di non essere mai riuscita a vincere un Oro olimpico.

Dopo ben tredici anni, ai campionati mondiali di Melbourne del 2007, Federica Pellegrini riesce a battere il record del Mondo, registrando 1’56”47. Record di breve vita perché battuto subito dopo dalla francese Laure Manaudou (1’55”52).

Come noto il record è attualmente ancora della Pellegrini (1’52”98), nuotato nel 2009 ai Mondiali di Roma, l’ultimo imbattuto con i “costumoni”. Più di una cosa in comune per le due campionesse, Van Almsick e Pellegrini. Due vincenti, determinate, volti amati dal grande pubblico (sebbene in momenti diversi) e soprattutto due campionesse che hanno nuotato il Record del Mondo nella Città Eterna.

L’ultimo importante appuntamento di Franziska Van Almsick sono state le Olimpiadi di Atene 2004.
Ha poi scritto un libro in cui ha raccontato ciò che non era mai stato detto in pubblico; un’analisi diretta ed onesta della sua vita, della sua notorietà e soprattutto del suo elemento: l’acqua. A cui deve tutto e per cui ha sacrificato molto.

Il suo primo libro: AufgetauchtGustav Kiepenheuer Verlag (2004)

Appeso il costume al chiodo, nel 2007 è diventata mamma di Don Hugo e successivamente ha avviato un progetto chiamato Franziska Van Almsick Stiftung  dedicato alla sicurezza in acqua per i bambini.
Un progetto ancora attivo, proposto per il territorio tedesco, organizzato in 29 città, che ha coinvolto 14.187 bambini per le terze e le quarte elementari.
Il progetto continua con la preziosa collaborazione di scuole, insegnanti e istruttori di nuoto. Di fatto l’iniziativa  sostiene i costi amministrativi e quelli degli istruttori.
Nell’ultimo anno scolastico ad Heidelberg, città natale di Franziska, su 571 bambini non nuotatori, 428 hanno imparato a nuotare.

“I bambini devono imparare a nuotare, perché il nuoto salva la vita. È triste il fatto che l’annegamento sia la seconda causa di morte nei bambini. Non è solo una questione che mi sta a cuore, ma mi sento obbligata a fare qualcosa, per offrire a quanti più bambini possibili l’opportunità di imparare a nuotare.

Come obiettivo minimo ci siamo prefissati l’obiettivo di garantire che ogni bambino sappia nuotare e controllare almeno uno stile alla fine della scuola elementare e quindi si sappia divertire e resti in sicurezza in acqua. Sono contenta ogni volta che un bambino lascia la scuola elementare sapendo che sa nuotare in sicurezza.

Mappa di tutte le Città Tedesche in cui si svolge l’attività nelle scuole

La Fondazione può contare sul supporto di tredici sponsor, nonché sulla possibilità di ricevere donazioni da chiunque volesse partecipare.

Oltre ad essere  patron di questo nobile progetto, è autrice di ben tre libri di successo per bambini: Paul Plantschnase am Meer”, “Paul Plantschnase im Schwimmkurs” e “Paul Planschnase lernt schwimmen”

Paul Plantschnase am Meer

 

Paul Plantschnase im Schwimmkurs

 

Paul Planschnase lernt schwimmen

 

È anche ambasciatrice di importanti iniziative di beneficienza come “Laureus”, “Ein Herz für Kinder” e “Tribute to Bambi”.

Una curiosità che lega ancora Almsick e Pellegrini è la partecipazione di entrambe ai campionati del Mondo di Barcellona 2013. Franziska cronista per la TV tedesca, mentre Federica, in vasca, seconda dietro ad una mostruosa Missy Franklin ma prima della compianta francese Camille Muffat.

 

Ma queste sono altre storie. 

Oggi 5 Aprile 2020, buon compleanno Franziska!

Profilo

Età 42 anni
Altezza 181 cm
Nazionalità Tedesca
Risultati vice-campionessa olimpica, campionessa mondiale e campionessa europea
Specialità 100 e 200 stile libero
Il suo sito web Franzi.de

Foto copertina Mondiali Barcellona 2013

Matteo Rivolta: "È una scelta coraggiosa, dolorosa ma necessaria, nel rispetto mio e di chi con me ha lavorato, sofferto, sognato."

Matteo Rivolta: “È una scelta coraggiosa...

Essere atleta è sicuramente difficile: l'allenamento, la prestazione, accettare la sconfitta e in caso di vittoria il peso di doversi ...

NEWSLETTER

Lasciaci i tuoi contatti e rimani aggiornato sulle nostre iniziative