I 60 anni di Vladimir Salnikov

L’attuale presidente della federnuoto russa, Vladimir Salnikov alias “La locomotiva di Leningrado“, primo uomo al mondo a nuotare i 1500 metri sotto il muro dei quindici minuti (14:58.27), ha compiuto 60 anni. È stato il più grande nuotatore della prima metà degli anni Ottanta fino ai Giochi di Seul del 1988, riviviamo insieme al collega Luca Stanzani la ricostruzione dell’impresa agonistica che trentadue anni fa lo consacrò nel firmamento della storia della nostra disciplina.

 

LA LOCOMOTIVA DI LENINGRADO

Trentadue anni or sono, una sera di settembre del 1988 a Seoul si compì un’impresa, sulla quale nessuno avrebbe scommesso un cent, ovvero vincere una medaglia d’oro nei 1500 stile libero a 28 anni suonati: un Uomo ci riuscì ed il suo nome è VLADIMIR “VOLODIA” SALNIKOV. Nato a Leningrado il 21 maggio 1960, deve alla città natale il suo soprannome che lo accompagnerà per tutta la sua fantastica carriera, ossia “ La locomotiva di Leningrado”.

Atleta dotato di una tenacia e forza di volontà fuori dal comune, viene via via forgiato dal suo tecnico Igor Koshin (famoso per i suoi allenamenti con sottofondi di musica sinfonica), che riesce a spingerlo a sedute di allenamento estenuanti (fino a 20 Km al giorno), che permettono a Salnikov di emergere giovanissimo, tanto che a 15 anni entra nell’élite del nuoto di fondo sovietico ed a 16 anni è finalista olimpico (Montreal 1976) ove ottiene il record europeo.Da quel momento la locomotiva non smette più di spingere, ma il destino inizierà a fare qualche dispetto a colui che verrà considerato uno dei più forti nuotatori degli anni ’80.

Si presenta ai Giochi Olimpici di Mosca (1980) come campione continentale dei 400 e 1500 stile libero, e nella finale olimpica dei 1500 stile sarà il primo uomo al mondo a nuotare sotto i 15 minuti, con il tempo di 14’58”27, questa performance oltre a lasciare il mondo natatorio a bocca aperta scatenerà una standing ovation dalle tribune di oltre mezz’ora che stravolgerà il rigido protocollo sovietico della manifestazione. Quest’edizione dei Giochi purtroppo non sarà ricordata per i record o per le tre medaglie d’oro vinte da Salnikov, bensì per il boicottaggio del blocco Occidentale (USA in testa) contro l’invasione sovietica in AFGHANISTAN.

La nostra locomotiva, seppure con l’amaro in bocca per non aver potuto confrontarsi con i migliori, riparte a testa bassa con l’obiettivo dei prossimi giochi olimpici, continuando nel frattempo a vincere titoli internazionali e nel 1983 ai campionati europei stabilisce il nuovo record mondiale dei 1500 stile libero in 14’54”76; ormai è il re del fondo.

Con queste credenziali e queste attese inizia il 1984, anno olimpico ma ahimè, il destino anche questa volta sarà beffardo, infatti, i Giochi si disputeranno a Los Angeles e verranno clamorosamente boicottati da tutto il blocco dell’Est Europa (URSS in testa), questa notizia getterà nello sconforto Salnikov, che vincerà ugualmente i Giochi dell’amicizia organizzati dalla Russia in simultanea alle Olimpiadi, ma cadrà in uno stato di forte depressione che lo spingerà ad abbandonare il nuoto.

Soltanto grazie a Marina, divenuta da poco sua moglie e in seguito sua allenatrice, riuscì lentamente a risollevarsi sino a ritornare in piscina con un nuovo obiettivo: le Olimpiadi di Seul. A 27 anni ottiene il pass minimo per partecipare alla sua “quarta” olimpiade, ma gli addetti ai lavori guardano con scetticismo la sua decisione, ed un’opaca partecipazione ai campionati europei (1987) che non lo vide neppure finalista sembrò confermare l’ormai definitiva parabola discendente del grande Salnikov.

Come spesso accade però, ciò che il destino toglie a volte restituisce, infatti Volodia nuota le batterie olimpiche dei 1500 con un ottimo crono e il giorno dopo vincerà finalmente la “sua“ medaglia d’oro di fronte al mondo e alla sua maniera, con una progressione inarrestabile che demolirà un avversario dopo l’altro, chiudendo con il tempo di 15’00”40.

A 28 anni Salnikov vinse l’oro, cosa mai più successa finora in un’Olimpiade ad un nuotatore della sua età.

Rimarrà per sempre l’omaggio spontaneo che gli venne reso nel ristorante del villaggio olimpico: quando la sera si presentò per cenare, in una sala gremita da oltre duecento persone, atleti, tecnici e dirigenti tutti, si fermarono, si alzarono in piedi e gli tributarono un lunghissimo applauso.

Ora la “locomotiva” aveva raggiunto la stazione d’arrivo.

Il video dell’impresa.

Nel 1993 venne inserito nella Swimming Hall of Fame.

PALMARES

GIOCHI OLIMPICI
Oro Mosca 1980 400 sl
Oro Mosca 1980 1500 sl
Oro Mosca 1980 4×200 sl
Oro Seoul 1988 1500 sl

MONDIALI
Oro Berlino 1978 400 sl
Oro Berlino 1978 1500 sl
Arg Berlino 1978 4×200 sl
Oro Guayaquil 1982 400 sl
Oro Guayaquil 1982 1500 sl
Arg Guayaquil 1982 4×200 sl

EUROPEI
Oro Jönköping 1977 1500 sl
Oro Spalato 1981 1500 sl
Oro Spalato 1981 4×100 sl
Oro Spalato 1981 4×200 sl
Arg Spalato 1981 400 sl
Oro Roma 1983 400 sl
Oro Roma 1983 1500 sl

 

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