Decreto rilancio: confermati i 600 euro, riequilibrio concessioni, bollette scontate. Ma il vero test arriverà a settembre

Governo

Il tanto atteso Decreto legge rilancio (D.L. 19/05/2020 n. 34) è stato finalmente pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 20 maggio 2020. Il contenuto, almeno nelle linee essenziali, era tuttavia già noto da diversi giorni e solo la corposità del testo (266 articoli distribuiti in 321) ne ha fatto tardare la definitiva pubblicazione. Anche il mondo dello sport, come del resto nei precedenti decreti legge, ha trovato il suo spazio, con alcuni specifici articoli che cercano di venire incontro alla grave crisi economica che interessa il settore a causa della emergenza sanitaria. Passiamo in rapida rassegna i principali interventi normativi.

Con l’articolo 98 rubricato con il titolo “disposizioni in materia di lavoratori sportivi” viene confermata l’indennità pari a 600 euro per i mesi di aprile e maggio 2020 in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione già attivi alla data del 23 febbraio 2020. Lo stanziamento previsto è di 200 milioni di euro. Ai soggetti beneficiari per il mese di marzo dell’indennità prevista dal Cura Italia l’indennità sarà erogata senza necessità di ulteriore domanda. Con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con l’Autorità delegata in materia di sport, da adottare entro 7 giorni dall’entrata in vigore del decreto, saranno individuate le modalità di attuazione della misura e le cause di esclusione. Con riferimento all’indennità riconosciuta per il mese di marzo 2020, la norma incrementa di 30 milioni di euro il limite di spesa previsto dal “D.L. Cura Italia”.

L’art. 127 proroga i termini per l’effettuazione dei versamenti e degli adempimenti già con sospesi dall’articolo 61 del “D.L. Cura Italia” a favore, tra gli altri, della filiera di operativi sportivi legati al mondo dello sport (enti sportivi iscritti al Registro Nazionale del Coni, gestori di impianti di impianti sportivi, ecc.). La sospensione riguarda le ritenute sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, i contributi previdenziali e assistenziali e i premi per l’assicurazione obbligatoria con scadenza dal 2 marzo 2020 al 30 aprile 2020, nonché l’IVA in scadenza a marzo 2020. Il termine per l’effettuazione dei versamenti sospesi è prorogato dal 31 maggio 2020 al 16 settembre 2020, con possibile rateizzazione al massimo in quattro rate mensili di pari importo a partire dalla medesima data. Tutti gli adempimenti sospesi sono effettuati entro il 16 settembre 2020.

L’articolo 216, che rappresenta il cuore degli interventi a favore del mondo sportivo, viene interamente dedicato all’argomento degli impianti sportivi. Ciò testimonia come il legislatore abbia preso piena coscienza delle gravissime ripercussioni economiche che l’emergenza COVID 19 ha avuto, ed avrà, nella filiera del comparto sportivo ed in particolare per coloro che all’attività sportiva abbinano la gestione degli impianti.

In primo luogo viene prorogata di un mese, dal 31 maggio 2020 al 30 giugno 2020, la sospensione dei termini per il pagamento dei canoni di locazione e concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi pubblici dello Stato e degli enti territoriali, per le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva, le società e associazioni sportive, professionistiche e dilettantistiche, che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato. Il termine per l’effettuazione dei versamenti sospesi è posticipato dal 30 giugno 2020 al 31 luglio 2020, con possibile rateizzazione al massimo in quattro rate mensili di pari importo a decorrere da luglio 2020.

Il comma 2 del medesimo articolo affronta il delicatissimo argomento dei rapporti di concessione degli impianti sportivi pubblici. Con la norma in oggetto viene data la possibilità ai soggetti concessionari di impianti sportivi pubblici, in ragione della sospensione delle attività sportive, di richiedere la revisione dei rapporti in scadenza entro il 31 luglio 2023. Tale revisione può attuarsi mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico-finanziario originariamente pattuite, anche attraverso la proroga della durata del rapporto, in modo da favorire il graduale recupero dei proventi non incassati e l’ammortamento degli investimenti effettuati o programmati. In caso di mancato accordo, le parti dei rapporti di concessione possono recedere dal contratto.

Il comma 3 afferma un principio nuovo e di per sé rivoluzionario in quanto viene stabilito che la sospensione delle attività sportive disposta con i vari provvedimenti governativi è sempre valutata quale fattore di sopravvenuto squilibrio dell’assetto di interessi pattuito con il contratto di locazione di palestre, piscine e impianti sportivi di proprietà di soggetti privati. In ragione di tale squilibrio il conduttore ha diritto, limitatamente alle cinque mensilità da marzo 2020 a luglio 2020, ad una corrispondente riduzione del canone locatizio che, salva la prova di un diverso ammontare a cura della parte interessata, si presume pari al 50% del canone contrattualmente stabilito.

Infine il comma 4 riconosce il principio che, a seguito della sospensione delle attività sportive, ricorre la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta in relazione ai contratti di abbonamento per l’accesso ai servizi offerti da palestre, piscine e impianti sportivi di ogni tipo. Pertanto, il gestore dell’impianto sportivo, entro trenta giorni dalla presentazione di apposita istanza da parte dei soggetti acquirenti, in alternativa al rimborso del corrispettivo, può rilasciare un voucher di pari valore incondizionatamente utilizzabile presso la stessa struttura entro un anno dalla cessazione delle misure di sospensione dell’attività sportiva

L’art. 217 istituisce infine il Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale le cui risorse sono assegnate all’Ufficio per lo sport per l’adozione di misure di sostegno e di ripresa del movimento sportivo. Il finanziamento del Fondo è determinato nel limite massimo di 40 milioni di euro per il 2020 e 50 milioni di euro per il 2021 ed è alimentato da una quota pari allo 0,5% del totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere.

Accanto alle norme specifiche appena viste il decreto rilancio prevede una serie di interventi di carattere generale che indirettamente vanno a beneficio del sistema sportivo.

L’art. 28 riconosce a vari operatori economici – tra cui gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore – un credito d’imposta nella misura del 60% in relazione al canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività istituzionale. Il beneficio è commisurato all’importo versato nel periodo d’imposta 2020 con riferimento a ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio. L’agevolazione è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa ovvero in compensazione successivamente all’avvenuto pagamento dei canoni.

Di sicuro interesse infine anche la disposizione dell’art. 30 che prevede la riduzione della spesa sostenuta per le utenze elettriche connesse in bassa tensione diverse dagli usi domestici – con riferimento alle voci della bolletta identificate come “trasporto e gestione del contatore” e “oneri generali di sistema” – per i mesi di maggio, giugno e luglio 2020, nel limite massimo di 600 milioni di euro per il 2020.

Dopo le misure per l’emergenza – le sospensioni e i rinvii – e per la liquidità, con questo provvedimento sono arrivate quelle per il rilancio e la messa in sicurezza del sistema economico. Un sistema economico, quello sportivo, particolarmente provato dal blocco delle competizioni ma anche e soprattutto dalla chiusura degli impianti sportivi. In questi giorni, sono cominciate le prime riaperture nel rispetto dei protocolli di sicurezza sanitaria. Almeno nel breve periodo niente sarà più come prima. La stagione estiva potrebbe aiutare a superare la ripartenza. Ma il vero test ci sarà a settembre. Solo da allora potremo sapere che cosa realmente ci aspetta.

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