Così era Fabio

Si è aperta nel silenzio la cinquantasettesima edizione del Trofeo Sette Colli. Un silenzio denso di significato, di ricordi e soprattutto di nomi: Fabio Lombini e Gioele Rossetti, scomparsi a fine maggio a causa di un incidente aereo. Loro che queste gare non le hanno disputate, ma la cui memoria è più viva che mai nel cuore di coloro che gli erano accanto.

Noi vogliamo cercare ricordarli attraverso le parole e di dipingerne un ritratto, pertanto diamo voce ai compagni di squadra e amici Lorenzo Mora, Matteo Milli, Francesca Fangio e al Vicepresidente delle Fiamme Rosse Fabrizio Santangelo che ci raccontano chi era Fabio Lombini nella vita di tutti i giorni.

Fabio era sostanzialmente un entusiasta. L’ho sentito fino al giorno prima. Eravamo gli unici due ragazzi delle Fiamme Rosse e volevamo organizzare un collegiale in inverno. Ricordo il suo ultimo messaggio vocale su Whatsapp in cui mi diceva: “chiama tu chi vuoi, basta allenarsi e divertirsi”.  Io l’allenamento l’ho sempre vissuto come un sacrificio, ma grazie a lui ho capito che non era solo questo e che, al contrario, poteva essere un piacere. Fabio amava tanto il nuoto e si godeva ogni singolo minuto dell’allenamento. È stato pesantissimo. Io ho vissuto questa situazione anni fa con Mattia Dall’Aglio, l’unica lezione che ho imparato è quella di seguire e interpretare la loro filosofia di vita, nonché vivere ogni momento al massimo. Questo è il mio modo per ricordarli.

Lorenzo Mora, Fiamme Rosse

 

 

 Ci sentivamo praticamente ogni giorno. La mattina dell’incidente avevo visto le storie sul suo profilo Instagram ed ero molto felice per lui, perché non poteva mai stare fermo. Fabio voleva sempre fare qualcosa e riusciva ad inventarsi di tutto. Persino durante il lockdown tirava fuori qualche proposta assurda come partire e andare a nuotare in Perù. Era così, era vivace, doveva occupare e rendere significativo ogni minuto. Sono stato al funerale e c’erano tanti suoi amici, oltre a quasi tutti noi del nuoto. Era impossibile non volergli bene e sentire tutte le parole e i pensieri che gli hanno dedicato, compreso il fratello, è stato molto toccante. Il modo migliore per ricordarlo? Fare quello che lui amava: nuotare. E lui era maniacale, era così appassionato di questo sport tanto quanto lo era della vita!

Matteo Milli, In Sport Rane Rosse

 

 

A febbraio dopo la gara a San Marino eravamo a Riccione, lui era molto felice perché aveva iniziato a indossare la maglia dei Vigili del Fuoco, infatti doveva prenotare la cena dell’ultima sera. Io sono entrata con lui nel ristorante, perché dovevo fargli un video. Questo lo porterò per sempre con me. Non me lo dimenticherò mai, è il ricordo più bello che ho.

Francesca Fangio, In Sport Rane Rosse

 

 

30 dicembre 2019 – 31 maggio 2020, è incredibile come siano bastati poco più di cinque mesi a Fabio per entrare nel cuore di tutti i Vigili del fuoco. Così poco, infatti, è durata la sua permanenza nel Corpo e nel Gruppo sportivo Fiamme Rosse, dalla fine dell’anno passato alla tragica giornata del 31 maggio di questo, quando è toccato ai suoi colleghi in servizio operativo intervenire per verificare gli esiti di un incidente di volo e scoprire, di lì a poco, che uno degli occupanti era un atleta VF. Due sono i ricordi di lui che mi rimarranno sempre impressi. Il primo, dopo aver vinto il concorso per titoli, nel periodo intercorrente prima della chiamata per il corso di formazione, mi telefonò, presentandosi  in maniera eccezionalmente educata e riservata, per chiedere notizie: “guarda un po’, pensai, abbiamo fatto un ottimo acquisto, non solo come atleta ma anche come persona!”. Il secondo è legato al periodo del lockdown; prima della chiusura totale di tutti gli impianti sportivi, Fabio iniziò la spasmodica ricerca di una piscina ancora aperta per gli atleti di interesse nazionale. Approdò, così, a Vicenza e fu alloggiato presso la sede dei Vigili del fuoco locali. Proprio nella caserma dei vigili vicentini realizzò due bei video per mostrare come si allenava in sede, mantenendo il distanziamento sociale; quelle immagini, girate appena qualche settimana prima del fatale schianto al suolo, solo le ultime che ci rimangono di lui, sempre sorridente, sempre positivo, sempre determinato a raggiungere traguardi ulteriori rispetto a quelli già raggiunti. Un obiettivo su tutti: la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo che il rinvio al 2021 aveva reso più raggiungibile poiché l’assunzione nel Corpo dei vigili del fuoco gli aveva dato la tranquillità necessaria per dedicarsi a tempo pieno alla sua grande passione, il nuoto. All’uscita del feretro dal Policlinico di Tor Vergata ed al successivo funerale nella chiesa di Santa Reparata a Terra del Sole di Castrocaro Terme non ha voluto mancare nessuna delle componenti del Corpo con cui Fabio ha interagito: hanno reso onore alla Sua salma atleti, tecnici e dirigenti delle Fiamme Rosse, personale dell’Ufficio per le attività sportive, delle Scuole centrali antincendi, della formazione motoria professionale e del Comando di Forlì Cesena, con i rispettivi stendardi e labari, per testimoniare l’affetto che Fabio ha stimolato ed il grande vuoto che ci ha lasciato.

Fabrizio Santangelo, Vicepresidente Fiamme Rosse

 

 

Ciao Fabio!

Foto Andrea Staccioli / Insidefoto / Deepbluemedia

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