Coronavirus. Salve palestre e piscine? Sì, per una settimana. L’avvertimento minaccia di Conte.

Governo

Il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha anticipato in diretta televisiva alcuni passaggi del nuovo decreto che contiene le misure da adottare per contrastare il diffondersi del coronavirus, consentita ancora una settimana di monitoraggio per palestre e piscine al fine dell’applicazione dei protocolli anti-covid che risultano in parte ancora non rispettati, la prossima settimana sulla base dei dati raccolti dal Comitato tecnico sanitario si deciderà in merito, previsto un confronto in Parlamento.

Di seguito gli estratti principali del provvedimento:

  • (…) sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali; per tali eventi e competizioni è consentita la presenza di pubblico, con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, enti organizzatori. Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il Ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all’aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome, purché nei limiti del 15% della capienza. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni Sportive Nazionali;
  • (…) lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con provvedimento del Ministro dello Sport, è consentito nei limiti di cui alla precedente lettera e). L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale;

DPCM 18 ottobre 2020 – testo integrale

Allegato A al DPM 18 ottobre 2020

 

Seguono aggiornamenti.

 

In attesa del nuovo dpcm, l’ANSA riporta le dichiarazioni del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e del presidente del CONI Giovanni Malagò che proponiamo di seguito, e La Stampa on line pubblica il seguente articolo  “Coronavirus, vincono le Regioni: ristoranti chiusi alle 24, salve palestre e piscine …

Vincenzo Spadafora. Sono convinto che lo sport sia un motore di ripartenza ed ecco perché in queste ore ci stiamo battendo affinché, in sicurezza e nel rispetto di protocollo rigidi, lo sport possa continuare il più possibile“.

Giovanni Malagò: “Nessuna decisione avventata sullo sport: l’eventualità paventata di chiusura di tutte i campionati e le attività organizzate dall’associazionismo sportivo va in contrasto con i protocolli approvati dal Cts d’intesa col Ministero“.

Qui sotto le dichiarazioni del presidente Paolo Barelli.

 

 

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