Wada vs Rusada. Oggi al CAS di Losanna si apre l’udienza. In ballo le sorti dello sport russo.

Questa mattina presso la Corte di Arbitrato per lo Sport (CAS) di Losanna si apre l’udienza del caso che vede coinvolte l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) e l’Agenzia russa antidoping (RUSADA), lo scorso dicembre la WADA aveva ufficializzato la richiesta di sanzioni contro la Russia dopo aver scoperto la manipolazione e la manomissione di migliaia di dati dei test antidoping presso il Laboratorio di Mosca.

Il verdetto del TAS potrebbe costare al movimento olimpico russo una sospensione di quattro anni da ogni competizione con molte altre conseguenze pratiche ed economiche, sono a rischio le partecipazioni a due edizioni dei Giochi Olimpici: Tokyo 2021 e Parigi 2024.

Ecco in estrema parte delle sanzioni richieste dalla WADA nei confronti di RUSADA, dal comunicato del dicembre 2019.

Gli atleti russi potranno partecipare ai Giochi olimpici e paralimpici idem ai campionati del mondo a determinate condizioni imposte dalla WADA e come “atleti neutrali”,  vale a dire che non possono disputare le gare in rappresentanza del loro Paese, nel caso della nostra disciplina le gare a squadre con formazioni di staffetta. Le federazioni internazionali, in collaborazione con la WADA, deciderebbero quali atleti russi possono competere.

Alla Russia inoltre non è consentito ospitare queste competizioni o candidarsi per esse e per altri grandi eventi, laddove il diritto di ospitare un evento importante nel quadriennio è già stato assegnato alla Russia, il firmatario deve ritirare tale diritto e riassegnare l’evento a un altro paese, a meno che non sia legalmente o praticamente impossibile farlo.  

Gli atleti potranno gareggiare – senza bandiera – se in grado di dimostrare di non essere implicati in alcun modo della non conformità, che non siano menzionati in circostanze incriminanti nel rapporto McLaren, che non siano risultati positivi  in precedenza, che nessun dato relativo ai loro campioni sia stato manipolato e che siano stati sottoposti ad adeguati test in gara e fuori gara.

Se il TAS confermerà la decisione della WADA, la bandiera e l’inno della Russia saranno banditi dalle Olimpiadi di Tokyo 2020.

La RUSADA avrà tempo 21 giorni per presentare ricorso al Tribunale arbitrale dello sport di Losanna (TAS), dopodiché la decisione del Tas sarebbe poi quella definitiva.

Se il CAS dovesse confermare la richiesta della WADA si aprirebbe uno scenario non previsto anche per la nostra disciplina in chiave olimpica e mondiale, senza le individualità e le formazioni di staffetta della Russia gli equilibri del nuoto mondiale cambiano per tutti.

 

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