Tokyo. Niente quarantena per i probabili olimpici, gli allenatori e lo staff al seguito.

L’amministratore delegato di Tokyo 2020, Toshirō Mutō, ha dichiarato al termine dell’incontro ufficiale svolto ieri con il Comitato organizzatore di Tokyo 2020, il governo metropolitano di Tokyo e il governo giapponese, che agli atleti probabili olimpici, ai loro allenatori e al personale al seguito non verrà imposto il periodo di isolamento di 14 giorni che il governo del Giappone richiede ai viaggiatori stranieri, fatto salvo aver avuto il riscontro negativo al tampone almeno 72 ore prima del loro arrivo nella terra del Sol Levante e  l’invio anticipato del planning con tutti gli impegni nel periodo della loro permanenza in Giappone, gli spostamenti saranno  limitati alle sole competizioni e ai luoghi di allenamento e sarà richiesto di salvare i dati GPS del proprio smartphone per facilitare la tracciabilità dei contatti,  agevolazione voluta ed attuata per consentire agli atleti di competere o allenarsi nel paese che ospiterà i Giochi Olimpici e Paralimpici il prossimo anno, invece per quanto riguarda la partecipazione del pubblico ai Giochi ha detto che sarà elaborata una procedura d’ingresso entro la prossima primavera in funzione dell’evolversi della pandemia.

Si legge che qualora il pubblico fosse ammesso alle competizioni potrebbe essere obbligatorio l’uso della mascherina ed imposto il divieto di gridare, tifare e cantare, insomma un pubblico silente e mascherato, tutto ciò al fine di ridurre al minimo il rischio che le goccioline trasportate dall’aria diffondano il virus. Tutti i dettagli devono ancora essere elaborati, gli organizzatori auspicano di poter determinare delle linee guida più definite nel corso dell’incontro in programma nel fine settimana con il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach che nel frattempo si è dichiarato sempre più fiducioso che ad un numero ragionevole di spettatori possa essere consentita la partecipazione.

Alcune dichiarazioni di Toshirō Mutō.

“Gli atleti, gli allenatori e i dirigenti che possono partecipare ai Giochi di Tokyo potranno entrare nel paese, a condizione che vengano prese misure significative prima del loro arrivo in Giappone”

“Per quanto riguarda gli spettatori stranieri e il rispetto della quarantena di 14 giorni o meno, dipenderà dalla situazione. C’è la possibilità che la quarantena venga revocata se sono soddisfatte determinate condizioni. Dopo l’ingresso in Giappone non possiamo seguire e monitorare gli spettatori come facciamo con gli atleti, quindi cosa dovremmo fare? Dobbiamo assicurarci che lo screening sia sufficiente prima che entrino nel paese.

L’ansia degli spettatori di non sapere se possono effettivamente venire a vedere i Giochi è comprensibile. Vorremmo essere quanto più possibile rispettosi e allo stesso tempo adottare misure preventive per poterne accogliere il maggior numero possibile.

 

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