Nuovo DPCM, Conte tiene duro

Nessuna sorpresa. Nella conferenza stampa di giovedì 3 dicembre il Presidente del consiglio dei ministri ha annunciato i contenuti del nuovo DPCM, che confermano tutte le restrizioni del documento precedente e ne aggiungono di ulteriori.

In attesa del testo definitivo, queste le principali anticipazioni:

  • Ci sarà, in tutto il territorio nazionale, un divieto di spostamento specifico per il periodo delle festività natalizie. Dal 21 dicembre al 6 gennaio, in tutta Italia, sarà vietato spostarsi dalla propria Regione o dalla propria Provincia autonoma.
    Il 25 dicembre, il 26 dicembre e l’1 gennaio sarà vietato anche spostarsi dal proprio Comune. Le eccezioni sono: motivi di salute, urgenza o “stato di necessità”, oltre alla possibilità di rientrare nel proprio domicilio o nella propria residenza
  • Il coprifuoco sarà dalle 22 alle 5, fino al 6 gennaio. Il giorno di Capodanno sarà dalle 22 alle 7 dell’1 gennaio. Dopo quest’ora sarà possibile uscire dalla propria abitazione soltanto per “comprovate esigenze”, che sono motivi di lavoro, di salute e di urgenza
  • Rimane il divieto di assembramento e l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso. I sindaci potranno emettere ordinanze per chiudere strade e piazze per evitare gli affollamenti anche nel corso della giornata, oppure prevedere ingressi contingentati in quelle aree di città e paesi dove c’è il rischio che si verifichino assembramenti
  • Dal 10 dicembre, per chi torna da uno dei 27 Paesi della UE, c’è l’obbligo, prima di partire per l’Italia, di fare il tampone e presentarlo all’arrivo: se è negativo, si può entrare senza dover fare la quarantena. Chi arriva da un paese extra-Schengen dovrà comunque fare la quarantena. Dal 21 dicembre e fino all’Epifania scatta una regola più rigida: tutti coloro che torneranno dall’estero dovranno osservare il periodo di quarantena. Per evitare la quarantena bisognerà rientrare in Italia prima del 20 dicembre
  • Dal 7 gennaio tutti gli studenti tornano a scuola, e la didattica in presenza dovrà essere assicurata anche nelle scuole superiori per il 75 per cento degli studenti. In università, tornano le lauree in presenza e potranno svolgersi in presenza gli esami, oltre alle lezioni solo per un ridotto numero di studenti

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