CIO. Sospeso il comitato olimpico della Bielorussia.

L’Esecutivo del CIO ha sospeso i membri del comitato olimpico della Bielorussia presieduto dal presidente  Alexander Lukashenko, attuale presidente del paese, perchè gli atleti non sono stati adeguatamente protetti dalla discriminazione politica all’interno del comitato olimpico nazionale e dalle loro federazioni sportive di riferimento, come previsto dai principi fondamentali della Carta olimpica.

Nel mese di ottobre la nuotatrice Aliaksanadra Herasimenia (34), a capo di una fondazione che difende i diritti degli atleti bielorussi perseguitati dal governo autoritario del presidente Alexander Lukashenko, aveva denunciato l’arresto di una decina di atleti e l’impossibilità di allenarsi per molti altri. “Forniamo sostegno finanziario e cerchiamo strutture per gli allenamenti“, dichiarò la Herasimenia “Per tutti loro è molto difficile, perché i Giochi Olimpici sono l’occasione della carriera, devi fare una scelta … Cos’è più importante? I tuoi risultati o la tua voce?

Alcuni atleti bielorussi pare si siano espressi a sostegno del governo provocando importanti spaccature all’interno della comunità sportiva, la Herasimenia auspicava l’intervento del  Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per la sospensione della Bielorussia, il cui Comitato è guidato dallo stesso Lukashenko, tutto ciò nella speranza che gli atleti bielorussi potessero competere ai prossimi Giochi sotto la bandiera del CIO, ed è ciò che è accaduto.

Ragione per cui il CIO oltre ad aver sospeso il comitato olimpico nazionale ha sospeso anche tutti i finanziamenti ad eccezione delle risorse destinate alla preparazione degli atleti in vista dei Giochi Olimpici Tokyo 2020 a cui potranno partecipare come Atleti Olimpici Indipendenti, fra loro i nuotatori Ilya Shymanovich e Anastasiya Shkurdai.

A proposito di Est Europa ricordiamo che entro la fine del corrente anno è attesa la sentenza del TAS in merito al caso che vede coinvolte l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) e l’Agenzia russa antidoping (RUSADA), lo scorso dicembre la WADA aveva ufficializzato la richiesta di sanzioni contro la Russia dopo aver scoperto la manipolazione e la manomissione di migliaia di dati dei test antidoping presso il Laboratorio di Mosca. Il verdetto del TAS potrebbe costare al movimento olimpico russo una sospensione di quattro anni da ogni competizione con molte altre conseguenze pratiche ed economiche, sono a rischio le partecipazioni a due edizioni dei Giochi Olimpici: Tokyo 2021 e Parigi 2024, in tal caso gran parte dello sport dell’Europa orientale potrebbe non essere rappresentata alle prossime olimpiadi.

 

 

 

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