Accuse di corruzione nell’assegnazione dei Giochi di Tokyo, secondo i magistrati francesi “il Giappone non collabora”

Corruzione attiva: è l’accusa dei magistrati francesi per Il presidente del Comitato olimpico giapponese, Tsunekazu Takeda, nella inchiesta da loro seguita sull’attribuzione dei giochi olimpici di Tokyo 2020.

I giudici istruttori parigini, che da tre anni tentano di fare la luce su un pagamento sospetto di 2 milioni di euro – effettuato durante la campagna per la candidatura giapponese, hanno iscritto Takeda nel registro degli indagati il 10 dicembre scorso, dopo che i magistrati giapponesi lo avevano interrogato nel 2017 per quei pagamenti su richiesta francese. Tokyo vinse nel 2013 battendo Madrid e Istanbul.

La documentazione fornita dalle autorità giapponesi sarebbe “insufficiente e con gravi carenze” e complessivamente “insoddisfacente” secondo i giudici d’Oltralpe, che avevano richiesto interrogatori di testimoni e il sequestro di documenti.

Questa divergenza di vedute dipende dalla natura del reato contestato: secondo la legge francese la corruzione è illegale sia nei confronti di privati cittadini sia di funzionari pubblici, mentre il diritto giapponese la sanziona solamente nel secondo caso.

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Ph. ©Cottonbro @Pexels

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