Una velocista prestata al fondo. Una nuova sfida per Malia Metella

É difficile trovare un nuotatore che ama nuotare al lago o nel mare, si sà. La profondità e l’oscurità nascondono la tanto amata T sul fondo, che rappresenta un riferimento fondamentale. Ancor più difficile è immaginare un velocista che si dedica al fondo in acque libere, arrivando a nuotare dodici chilometri al giorno per 10 giorni. Essere un campione significa anche questo, superare i propri limiti. 

Malia Metella, vice campionessa olimpica dei 50 stile libero ai Giochi Olimpici di Atene 2004, vice campionessa del Mondo nei 100 stile libero nel 2005 e campionessa Europea dal 2004 al 2006, si è improvvisamente dedicata al mondo delle acque libere grazie ad una causa benefica, il progetto Défi Titicaca. 

 

Un progetto sociale e solidale, guidato dall’associazione “Défis Théo Curin”, che organizza eventi e progetti proprio su iniziativa di Théo Curin, relativamente a temi come consapevolezza della disabilità, accettazione della differenza, resilienza, solidarietà ma anche ecologia e tutela del pianeta.

L’obiettivo dell’associazione è quello di trasmettere i valori dello sport per superare i propri limiti e le proprie difficoltà. Grazie a questa avventura, Défi Titicaca intende sostenere le popolazioni locali più povere, aiutandole a costruire una vita più dignitosa. Il progetto è organizzato grazie al supporto locale: la stretta collaborazione con PromPerù, collegata con il Ministero del Commercio Estero e del Turismo del Perù.

Gli sponsor che accompagnano e sostengono Défi Titicaca in questa avventura sono: Unilever, EDF, Tikehau Capital, Lacoste, France Info e Fondaction L’Equipe. 

Photo Metella, Curin e Witvoet @Nicolas Götz Velobs

 

Si tratta di una traversata prevista per il prossimo mese di novembre, nel lago Titicaca nella Cordigliera delle Ande, a circa 150 km da La Paz, capitale della Bolivia. Una sfida di tre atleti, 122 chilometri nuotati in dieci giorni, in condizioni del tutto particolari: 3800 metri di altitudine con una temperatura dell’acqua di circa 12 gradi. Da non sottovalutare la carenza di ossigeno proprio a causa della grande altezza.

Malia Metella è appunto protagonista del progetto, assieme ad altri due sportivi francesi: Théo Curin e Matthieu Witvoet. Il primo è un nuotatore paralimpico di 20 anni, che all’età di 6 ha dovuto subire l’amputazione dei 4 arti. Sogna la qualificazione per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Il secondo, Matthieu, è un eco-avventuriero non nuovo a questo genere di imprese. Sempre in Perù, nel 2014, ha scalato 500 metri di ghiaccio per raggiungere la vetta innevata a 5.947 metri di altezza, mentre nel 2017 ha percorso 18.000 km in bicicletta insieme a suo cugino, attraversando 17 paesi per conoscere soluzioni locali sulla gestione dei rifiuti in plastica. Nel 2019 invece ha attraversato lo Stretto di Gibilterra per sensibilizzare contro l’inquinamento del Mediterraneo a causa della plastica.

Malia, Théo e Matthieu sono supportati da una squadra ben strutturata. Per l’area tecnica Stéphane Lecat, allenatore, e Stéphane Garcia, allenatore di Théo Curin, poi il preparatore atletico Bilal Bourazza, ed infine un medico. Per gli aspetti organizzativi il progetto coinvolge Anne Bayard, responsabile del progetto ed agente di Théo Curin, Sophie Vellard, assistente Manager del progetto e Frédérique Trouvé che si occupa di coordinamento e consulenza.

Dal 3 al 9 gennaio scorsi, i tre atleti sono stati impegnati in un collegiale di preparazione a Font Romeu, sui Pirenei Francesi, a 3800 metri di altezza, allenandosi sia in vasca che in palestra. Nella stessa località, proprio in questi giorni, si trova Federica Pellegrini per un ritiro d’allenamento.

 

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Il sito dell’associazione Défi Titicaca riporta il commento della campionessa francese Malia Metella al momento del suo coinvolgimento:

“Quando Théo mi ha chiesto di condividere questa avventura con lui, per prima cosa sono scoppiata a ridere… Non nuoto da più di 10 anni, nemmeno per divertimento. Ma, poiché ho l’anima da avventuriera, amo le sfide e anche perché è Theo, ho accettato. È una sfida in vari ambiti: allenamento, mentalità, freddo e altitudine e soprattutto saremo in totale autonomia. Mi spaventa ma è anche molto eccitante. Usciremo dalla nostra zona di comfort, nuoteremo in un ambiente naturale per diversi giorni e per una buona causa.

Matthieu è forse il più “pazzo” dei tre, con decine di migliaia di chilometri percorsi in giro per il mondo, è l’avventuriero di cui avevamo bisogno, oltre ai suoi impegni eco-responsabili. Questo angolo del Sud America mi è ancora sconosciuto! Sono originaria della Guyana francese, dall’altra parte del continente sudamericano. Non è un viaggio quello che ci aspetta, ma un’avventura straordinaria. Amo arricchirmi con i miei amici e soprattutto con nuovi incontri. Superare sé stessi, solidarietà e condivisione, è un’avventura che vivremo insieme e che rimarrà impressa per sempre nella nostra memoria.”

Non contenti, abbiamo provato a contattare Malia Metella, che con grande disponibilità ci ha risposto immediatamente, regalando un commento esclusivo.

La cosa sorprendente è vedere una velocista che, anche solo per passione, si misura nel fondo e soprattutto in acque libere…

Sì, ed è anche per questo che ho accettato di intraprendere questa avventura. Si tratta di ricominciare ad allenarsi per una sfida umana e personale, non tanto per registrare un super tempo. Per riuscire a portare a termine questa sfida dovremo essere mentalmente forti, perché ci sono due punti importanti da tenere in considerazione. Il primo è l’altitudine ed il secondo l’acqua fredda.

Stiamo parlando di nuotare circa 12 chilometri al giorno per 10 giorni a 3800 metri di altitudine, con l’acqua a circa 10 gradi, trainando una zattera che pesa 400/500 chili.

Proprio qualche giorno fa Malia Metella ha pubblicato sul suo profilo Instagram una foto del trio con un una richiesta di aiuto. La squadra cerca risorse per poter costruire la zattera. Quest’ultima è davvero molto importante per l’impresa, in quanto importante per gli atleti per poterci dormire e mangiare sopra. L’imbarcazione  sarà larga 2,30 e lunga 5 metri per un peso di circa 400-500 chilogrammi e sarà costruita con materiale riciclabile.

 

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Foto © Défi Titicaca

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