Tutelare la cuffia dei rotatori nei giovani atleti: l’importanza del lavoro a secco

Cuffia dei rotatori

L’esecuzione continua di tecniche natatorie che coinvolgono principalmente gli arti superiori, sono in grado di causare squilibri di tipo muscolare alla cuffia dei rotatori, riportando numerose lesioni alla spalla dell’atleta. Lo scopo di questo studio è valutare e confrontare gli effetti di due programmi di allenamento sulla forza, l’equilibrio e la resistenza dei muscoli della cuffia dei rotatori nei giovani nuotatori.

Un campione di 25 nuotatori maschi sono stati valutati e divisi casualmente in due gruppi: il Gruppo Terra, ha condotto un programma di allenamento convenzionale sulla terraferma con elastici, e il Gruppo Acqua, ha condotto un programma di allenamento incentrato sulla resistenza in acqua con e senza ausili. In entrambi i gruppi, il livello di forza è stato valutato con un dinamometro isocinetico in due occasioni (all’inizio del periodo di programmazione e dopo 10 settimane dall’inizio) utilizzando due protocolli: uno caratterizzato da tre ripetizioni sul macchinario con un’escursione di 60° al secondo; uno da venti ripetizioni con un’escursione di 180° al secondo.

Il programma di allenamento a terra si svolgeva tre volte a settimana e consisteva in tre diversi esercizi (Figura 1):

  • Esercizio 1: i soggetti iniziavano l’esercizio in una posizione anatomica di riferimento con abduzione dell’arto superiore leggermente superiore e con l’elastico in tensione. Dopo questa posizione iniziale, è stata necessaria un’ulteriore abduzione dell’arto superiore e rotazione esterna;
  • Esercizio 2: la posizione iniziale era identica a quella descritta nel primo esercizio, progredendo verso l’abduzione simultanea dell’arto superiore sul piano scapolare fino alla fine del range di movimento;
  • Esercizio 3: i soggetti hanno adottato una posizione iniziale in piedi, con l’elastico ancorato ad una superficie a livello tra la vita e la spalla. Il braccio era a 90° in flessione del gomito abducendo e flettendo a 90°.

Tutti i nuotatori hanno eseguito 3 serie di ogni esercizio sopra descritto con intervalli di riposo di 30 secondi a velocità moderata. I primi due set hanno comportato 20 ripetizioni ciascuno, mentre l’ultimo è stato eseguito in maniera massimale.

Figura 1:

cuffia dei rotatori terra

Esercizi del programma di potenziamento muscolare a terra con l’ausilio di elastici. (a) posizione iniziale; (b) posizione finale.

 

Il gruppo di lavoro in acqua, ha eseguito uno specifico programma di allenamento di forza compensativo, che comprendeva tre esercizi eseguiti tre volte a settimana (Figura 2):

  • Esercizio 1: con l’ausilio di un elastico e l’avambraccio in posizione semi-prona con il gomito flesso a 90°, braccia aderenti al corpo, che progrediscono verso la rotazione esterna della spalla. Tornando alla posizione iniziale, hanno ruotato internamente il braccio e l’avambraccio è progredito in posizione di pronazione, mantenendo braccia e gomiti vicini al corpo;
  • Esercizio 2: molto simile all’esercizio precedente, ma invece di usare le fasce, sono state utilizzate delle palette. La parte posteriore della paletta è stata utilizzata per fornire una maggiore resistenza nel movimento;
  • Esercizio 3: in posizione seduta, gli atleti eseguivano una rotazione esterna in cui era posta la mano in modo tale che il palmo offrisse la massima resistenza possibile all’acqua, ma nella rotazione interna palmo della mano è stato rivolto verso il basso.

La progressione del carico di lavoro avveniva ogni due settimane: Settimana 1 (3 x 30 sec.); Settimana 3 (4 x 30 sec.); Settimana 5 (3 x 45 sec.); Settimana 7 (4 x 45 sec.); Settimana 9 (5 x 30 sec.). Gli atleti hanno avuto una pausa di 10 secondi tra le serie e 2 minuti tra gli esercizi.

Figura 2:

cuffia dei rotatori acqua

Esercizi del programma di potenziamento muscolare in acqua con e senza l’ausilio di elastici e palette. (a) posizione iniziale; (b) posizione centrale; (c) posizione finale.

 

Il Gruppo Terra ha aumentato significativamente i rapporti unilaterali rispetto al Gruppo Acqua, riducendo i livelli di affaticamento muscolare dei rotatori esterni. Il programma di allenamento condotto sulla terraferma si è rivelato più efficace di quello condotto in acqua, consentendo di ridurre lo squilibrio e diminuire l’affaticamento muscolare.

I risultati del presente studio, quindi, suggeriscono che gli esercizi di rafforzamento effettuati sulla terraferma, rappresentano un’opzione compensativa più utile per i nuotatori competitivi giovanili. Pertanto, gli allenatori di nuoto dovrebbero utilizzare principalmente programmi di allenamento per la forza a terra, concentrandosi in maniera specifica sul rafforzamento dei rotatori e stabilizzatori della spalla.

Articolo originale [PUBMED]

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