Giovani d’oggi

La notizia dell’assegnazione a Roma dei prossimi Europei Juniores arriva proprio nei giorni in cui i giovani nuotatori italiani accusano per la seconda volta consecutiva lo stop forzato, causa pandemia, dei Criteria. I campionati giovanili durante i quali si raccolgono i primi frutti della stagione in corso.

“Non potendo garantire la sicurezza e la dignità al campionato, si è dovuta prendere la sofferta decisione di fermarci ancora un anno” dice il responsabile tecnico delle squadre giovanili Walter Bolognani.

Incontrando i ragazzi durante gli allenamenti, ho fatto quattro chiacchiere con loro per capire come stessero vivendo la situazione.

“Siamo tutti fermi, la condizione di partenza è uguale per tutti, quindi dispiace non poter gareggiare ai Criteria, ma sappiamo che quando ricominceremo avremo lo stesso vissuto alle spalle e potremo ripartire insieme dalla stessa linea”. Qualcuno con obiettivi importanti rimane carico e motivato, qualcun altro vacilla. Ma sono tutti d’accordo nell’affermare quanto trovarsi in un gruppo grande e stimolante li aiuti anche nei momenti più difficili. La competizione in queste circostanze non manca mai.

Il confronto con i coetanei è una fase di crescita importante. In gara impari a conoscere il tuo corpo, anche attraverso gli avversari. Quali sono i tuoi punti di forza e quali le tue debolezze.

Fuori dall’acqua conosci i tuoi compagni di squadra e stringi amicizie che vanno al di là della corsia. Si tratta delle prime esperienze fuori casa senza genitori. I campionati giovanili non sono solo gare ma rappresentano crescita e maturazione a tutto tondo per i ragazzi.

Nonostante la pandemia sembri non finire mai, tutto questo è solo rimandato, bisogna sapere aspettare. Un insegnamento che i ragazzi ritroveranno nel loro bagaglio post pandemia.

“Obiettivi in termini di gare azzerati o quasi, non altrettanto in termini di crescita. Come è corretto per chi sta effettuando un viaggio verso il momento in cui potrà esprimersi davvero al meglio delle proprie potenzialità. Se lo stop-Covid influirà guardando al futuro, sarà in senso positivo. Apprezzeranno le loro piccole o grandi conquiste e guadagneranno molto in equilibrio, consapevolezza e determinazione. Una determinazione della quale non possono che essere orgogliosi, insieme ai loro allenatori ed alle loro famiglie” commenta Bolognani.

Probabilmente questa generazione sta pagando il prezzo più alto in termini di crescita personale e socializzazione, ma alla fine di tutto, realizzeranno di aver avuto i mezzi per cavarsela e reagire.

Al di là delle medaglie e dei tempi, il percorso è lungo e sarà sempre corredato di momenti difficili. L’essere atleta ti insegna che tanto le vittorie, quanto le sconfitte arricchiranno la tua persona, e sicuramente trarremo del buono anche da questo.

Ph. ©A.Masini/Deepbluemedia

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