le gare nel nuoto ginnastico

Nel nuoto ginnastico, ma anche nel nuoto inglese, ma anche con l’avvento delle rari nantes, erano le singole società sportive ad organizzare le gare e i campionati. Le federazioni sono arrivate dopo. Le distanze erano le più diverse. I luoghi, tutti quelli dove si poteva nuotare.

in Lombardia

In Lombardia, per esempio, si sa di una gara sul naviglio che si svolse l’8 agosto del 1886, sulla distanza di gara di circa 10 chilometri. Per molto tempo, infatti, partenze e arrivi,  non erano determinati dalle distanze, ma dai luoghi. Tutto più romantico. Partenza Gaggiano. Arrivo Cascina di Dosso. Gaggiano è un paesino attraversato dal Naviglio Grande, uno dei fulcri della navigazione commerciale che collegava la Svizzera a Milano usando l’acqua. Le sponde si prestano benissimo per iniziare una gara e il luogo è incantevole. La cascina Dosso , sicuramente, era un posto che prendeva il nome dalla locazione di una delle innumerevole cascine della campagna intorno a Milano, e diceva che la cascina in questione si trovava sopra una collinetta.

A organizzare la gara era stata la società ginnastica “Forza e Coraggio” di Milano.

Forza e coraggio

La società Forza e Coraggio era la prima fondata nella città meneghina. Data di fondazione 1870. Esiste tuttora e funziona benissimo. Pratica un sacco di sport: arti marziali, atletica, boxe, calcio, ginnastica artistica, scherma , tennis… insomma ha mantenuto la struttura polimorfa della sua origine. Il motto è ancora chiarissimo nei suoi intenti. “forza e coraggio”. All’epoca erano semplici: il senso stava tutto nei nomi. Le società ginnastiche erano quindi tutte un  Virtus, Salus, Robur, Fides, Honor, Auxilium, ecc, ecc, ecc.

la gara

La gara si sarebbe dovuta disputare il 25 Luglio. Per cause diverse, probabilmente climatiche, era slittata una prima volta al primo agosto e una seconda alla data definitiva. Gli iscritti dovevano essere molti all’inizio, secondo il resoconto del bollettino sociale che ci racconta i fatti. Ma alla fine, con lo scoramento di chi ci aveva sperato, lo stesso bollettino dovette ammettere che  all’appuntamento al treno per Gaggiano, si erano presentati solo in 13, giudici compresi.

La partenza era avvenuta da località lontana una dozzina di chilometri da Milano. Orario: 10,35 precise. Tutto scritto. Il resoconto dice anche che già dopo due chilometri uno dei soci, il signor Oreste Margheria, si ritirava per indisposizione. Insomma, non ce la faceva più.

cronaca

Fino a Corsico la gara non presentò episodi interessanti. Poi cominciò la bagarre. “Meschia Giovanni è avanti a tutti, e distanzia d’una cinquantina di metri Siebanech Piero. Meschia nuota bene, ma un po’ troppo celermente e il tratto corto da a vedere che questo passo non potrà continuare fino alla fine…”. In altra posizione  si trovava, invece, il signor Gabiati Riccardo, che pareva non curarsi troppo di essere dietro. Eppure doveva essere uno in gamba,  si vedeva da come nuotava che era “un nuotatore di vaglia”. Uno che “quando nuota supino  ad ogni colpo di gamba supera parecchi metri del percorso”. Quando si nuotava sul dorso, infatti, si nuotava lo stile rovesciato. Dato che tutti facevano rana nelle gare a stile libero, sul dorso era la rana ad essere ribaltata e non il crawl che non c’era.

finale a sorpresa

La gara ebbe un imprevedibile finale a sorpresa. A Corsico Siebanech superò Meschia. Poi prese il largo, fino a staccarsi di una cinquantina di metri. Mentre sembrava destinato alla vittoria, ecco l’inghippo. Crampi. Ritiro praticamente immediato. Meschia si riprese subito. Era un’altra volta il dominatore incontrastato. Eppure non era ancora finita. Quando sembrava avviata la conclusione, ecco che il Gabbiati, quello del colpo a dorso, resuscitava dal suo letargo. Cominciò col rimangiare terreno, poi accelerò il recupero, quindi, in località Ronchetto, raggiunse e sorpassò di gran lena il povero Meschia. Epilogo: al terzo incomodo l’agognata vittoria!

Matteo Rivolta: "È una scelta coraggiosa, dolorosa ma necessaria, nel rispetto mio e di chi con me ha lavorato, sofferto, sognato."

Matteo Rivolta: “È una scelta coraggiosa...

Essere atleta è sicuramente difficile: l'allenamento, la prestazione, accettare la sconfitta e in caso di vittoria il peso di doversi ...

NEWSLETTER

Lasciaci i tuoi contatti e rimani aggiornato sulle nostre iniziative