Piscine chiuse, l’iniziativa del CR Friuli Venezia Giulia

Dopo Veneto, Piemonte-Valle d’Aosta e Abruzzo anche il Presidente del Comitato regionale FIN Friuli Venezia Giulia Sergio Pasquali si attiva presso le autorità locali, con una lettera indirizzata al Presidente del consiglio regionale, e da qualche giorno anche della Conferenza delle Regioni e Province autonome Massimiliano Fedriga.

Gentile Presidente ,
nel leggere il testo del decreto “riaperture” emerge ancora una volta che il mondo dello Sport e in particolare delle piscine , è tenuto ai margini e assolutamente dimenticato.
Nel testo di parla solo delle aperture per le piscine all’aperto a partire dal 15 maggio , mentre le piscine coperte sono completamente sparite. Sul nostro territorio regionale le piscine all’aperto sono pochissime, sia per la complessità di gestione che per i costi di manutenzione, mentre le piscine coperte sono ben distribuite nelle quattro provincie e assorbono la maggior parte delle attività a favore della popolazione.
Pur avendo rispettato le rigide linee guida adottate lo scorso anno , dimostrando l’assoluta sicurezza ed importante azione preventiva svolta nelle nostre strutture per il contrasto alla diffusione del virus e la fondamentale importanza sociale per il benessere e la salute dei cittadini di tutte le fasce d’età , incluse le categorie e soggetti fragili : terza età , soggetti con disabilità e difficoltà motorie conseguenti a traumi o patologie , rimaniamo esclusi -con sgomento- dalle riaperture .
Riaprono tutti , scuole , ristorazione , centri commerciale , teatri, cinema , alberghi , stabilimenti balneari, etc etc e noi ancora una volta dobbiamo restare chiusi , considerati alla stregua degli appestatori e/o attività pericolose.
I ristori e sostegni assegnati alle società sportive , a livello nazionale , sono state briciole irrilevanti mentre a livello regionale , grazie al Suo intervento e a quello dell’Assessore allo Sport Gibelli , le società hanno potuto beneficiare di alcuni ulteriori contributi ma , come ben immagina , non sufficienti a coprire gli altissimi costi gestionali degli impianto natatori.
Il mondo delle attività natatorie è ormai alla disperazione , ci sentiamo abbandonati e ignorati.
Le società sono in gravissime difficoltà e se non si interviene subito con decisione e prospettive chiare ci troveremo davanti a molte chiusure e fallimenti . Non mancheranno quindi solo i futuri campioni ma verrà meno il fondamentale servizio per la salute e formazione di tutta la comunità , con costi sociali incalcolabili.
Le società e i gestori richiedono solo di non esser dimenticati e di poter aprire gli impianti coperti , alla stregua delle altre strutture, in sicurezza e nel rispetto delle norme, e riprendere le attività a favore di tutti i cittadini.
Confidiamo nel Suo intervento , ci AIUTI, faccia sentire anche Lei la Sua autorevole voce di Rappresentante delle Istituzioni , sempre in prima linea a sostegno della nostra comunità .
La ringrazio a nome delle società che rappresento e le invio cordiali saluti

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