1954: Dawn ai Nationals

Harry’s team

La squadra di Harry Gallagher andava sempre meglio. Drummoyne la piscinaccia di cemento che gestiva come una casa, era diventata un tempio per coltivare campioni. John Henricks lo stileliberista che lo seguiva da sempre, come il professor Cotton aveva sancito che doveva fare il velocista, vinceva dappertutto. I dorsisti: Cyrus Weld, Malcom Swanson e Geganyia Beckett, in Australia erano diventati imbattibili. L’unica a restare dietro era Dawn Fraser. Lorraine Crapp gli metteva continuamente la mano davanti.

Drummoyne

La vita che Harry aveva scelto a Drummoyne, gestire una piscina in proprio per viverci, era proprio ciò che gli serviva. Era il suo riscatto. Dawn non immaginava quanto fosse stata dura. Non sapeva come era andata e come aveva fatto ad arrivare lì. Vedeva tutti i giorni quell’uomo gentile e rispettabile e lo immaginava un privilegiato. Harry invece ne aveva passate davvero tante. Troppe dal suo punto di vista. Per riscattarsi aveva fatto qualunque cosa valesse per vivere. Aveva letto, studiato , cercato l’arte. Tutto da solo. Ora amava l’arte, come il nuoto, e  cercava di trametterlo ai suoi. Faceva la stessa cosa con tutte le sue scoperte sulla vita. Se poteva, portava i nuotatori alle mostre.

bocca chiusa

Dawn lo pensava come un tipo speciale. Quando lo voleva stuzzicare gli diceva che era di quelli tutto scuola, capelli ondulati e puzza di profumo, una Sheila qualunque. Una di quelle da “fottuti” college. Harry, invece era solo molto abile a dissimulare (così pensava lui, in realtà era diventato un uomo colto e saggio). Il suo trucco era tener la bocca chiusa quando non sapeva cosa dire. Era il consiglio della sua amica Gloria: “Annuire un paio di volte lentamente quando non si capiva un tubo”. Per sfangarla. Nessuno così si accorgeva che era stupido. Solo lui.

Lorraine

Lorraine Crapp, la vecchia allieva di Harry, era il cruccio di Dawn. Dawn, però, aveva accettato il fatto che bisognava colmare gradualmente il divario. Harry non misurava il tempo, ma la distanza che le separava. Nei cento metri all’inizio della stagione 1953 tra Dawn e Lorraine c’erano quattro bracciate. Alla fine solo due.

promesse da Cappuccino

Un giorno Harry portò i suoi big ad una mostra. Voleva sempre che conoscessero il bello. Per rinfrancarli rispetto ai temi delle opere, decisamente inarrivabili, gli offrì come ricompensa  un buon cappuccino italiano. Fu proprio davanti a quel gesto d’amore che Dawn, John e Cyrus presero l’impegno di vincere i Nationals e qualificarsi ai British Empire Games di Vancouver dell’anno successivo. Solo per lui.

Melbourne

L’occasione erano i “Nationals”, a Melbourne. Anno 1954. John e Cyrus avevano già trovato la loro qualificazione quando toccò a Dawn la prova dei 100 metri. In partenza, Lorraine Crapp era stata lenta, ma un’altra nuotatrice, Marjorie Mc Quade, che giocava in casa , aveva sorpreso entrambe e si era messa avanti. Dawn si era ripresa subito. In acqua era meravigliosa. Bracciate lunghe e potenti. Gambata efficace. A metà gara era al comando. Il progetto era tenere a bada le altre e stare lì.

tracollo

Ma le cose andarono in altro modo. Dawn aveva esagerato col non respirare. Ad un certo punto l’asmatica, fumatrice, avventata Dawn, dovette pagare il suo conto. Dopo la virata era ancora in testa, ma Lorraine la stava prendendo. Harry cominciava a sudare freddo. A venti metri dall’arrivo vacillò. Si vedeva che aveva qualcosa.  Soffriva. Ma Lorraine insisteva. Dawn reagiva. In ballo c’era ancora il secondo posto che valeva comunque la qualificazione. Dawn lottava ma stava male. Harry dovette allontanarsi, sopraffatto dall’emozione. Alla fine Dawn fu terza e Lorraine prima.

asciugamano

Dawn si presentò ad Harry avvolta nell’asciugamano. La sua faccia era bagnata e non solo d’acqua di piscina. C’erano lacrime. Harry tentò di rinfrancarla: “Grande nuotata Dawnie”, “Un podio ai tuoi primi Nationals!” Ma Dawn non ci stava. “Coach ti ho deluso! e ho deluso anche i ragazzi”. “Ricordi la promessa sui cappuccini? Tre su tre, Solo per te“. Improvvisamente si era piegata in due come se fosse stata presa a calci nello stomaco. Harry la fece sedere su un bidone della spazzatura che si trovava lì, l’avvolse nell’asciugamano e le mise un braccio sulle spalle. Dawn tremava. Fu presa da un attacco d’asma. “Stai bene Cracker?”

guerriera

Harry cominciò a stropicciargli le gambe. “lascia perdere! Mia madre non mi lava nemmeno i capelli perché dice che diventerei matta e  finirei in manicomio”. Fu la risposta. Poi si sdraiò ed Harry prese una borsa dell’acqua calda, del brandy e una coperta. La soccorritrice che la visitò disse che probabilmente s’era strappato un intero strato di muscoli dello stomaco durante la gara e che non avrebbe dovuto gareggiare in quelle condizioni.

Era chiaro che Harry aveva tra le mani la guerriera più tosta del mondo. Con un po’ di fortuna, un giorno sarebbe stata anche la più grande delle nuotatrici.

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