Quarta ondata: Tokyo, ridotto del 50% il numero dei funzionari

Il Comitato organizzatore di Tokyo 2020 ha annunciato la riduzione a 90.000 unità del numero di funzionari esteri in visita ai Giochi rispetto ai 180.000 inizialmente previsti, e il direttore esecutivo Toshiro Muto non esclude ulteriori tagli qualora la situazione sanitaria lo suggerisse.

Il Comitato organizzatore a chiesto ai Comitati olimpici nazionali di ridurre al massimo il personale di supporto agli atleti (il cui numero rimane ovviamente invariato a circa 15.000 unità) in modo da limitare le presenze a quelle “strettamente necessarie” allo svolgimento della manifestazione.

Analoghi tagli sono stati attuati dal Comitato paralimpico internazionale (IPC) che ha ridotto il numero di funzionari del 25%, mentre è ormai certo che le gare si svolgeranno a porte chiuse.

Secondo il bollettino ufficiale diffuso dal ministero giapponese della Salute, aggiornato a ieri, i nuovi casi di coronavirus confermati nel Paese sono stati 7.056, in continua crescita nonostante lo stato di emergenza in vigore dal 25 aprile nelle aree più popolose del paese (Tokyo, Osaka, Kyoto e Hyogo). I decessi confermati sono stati 105, di cui 50 nella sola prefettura di Osaka, la più colpita dall’ultima ondata di contagi.

Il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva in gravi condizioni è salito ulteriormente a 1.189, in aumento costante da 12 giorni consecutivi. Picchi record di nuovi contagi sono stati registrati nelle prefetture di Hokkaido, Fukushima, Gifu, Aichi, Hiroshima, Fukuoka e Kagoshima, mentre il governo metropolitano di Tokyo ha confermato 969 nuovi casi, con una media giornaliera in aumento del 9,4% rispetto la scorsa settimana.

Per arginare la rapida diffusione di quella che gli esperti hanno definito “quarta ondata” di contagi, a meno di due mesi dall’inizio dei giochi olimpici di Tokyo, il governo ha esteso a partire da giovedì 13 maggio lo stato di emergenza alle prefetture di Aichi (Giappone centrale) e di Fukuoka (nel sudovest del Paese). Le misure restrittive, che già interessano le aree di Tokyo, Osaka, Kyoto e Hyogo dallo scorso 25 aprile, resteranno in vigore fino al 31 maggio, salvo diverse disposizioni derivanti dall’evoluzione della situazione e prevedono la chiusura di attività commerciali non essenziali, bar, ristoranti, locali di intrattenimento e pongono forti vincoli a eventi e spostamenti tra regioni. In aggiunta, il governo ha dichiarato lo stato di pre-emergenza per altre otto prefetture: Saitama, Chiba, Kanagawa, Ehime, Okinawa, Hokkaido, Gifu e Mie.

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Ph. ©S.Hirayama @Pexels

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