Stefano Franceschi: “Europeo eccezionale. Ora testa bassa per Tokyo”

Abbiamo raggiunto Stefano Franceschi, tecnico federale, tecnico della Livorno Aquatics. Tre dei suoi atleti di casa alla Camalich di Livorno sono stati impegnati all’europeo di Budapest: Matteo Ciampi (CS Esercito / Livorno Aquatics), Alberto Razzetti (Fiamme Gialle – Nuoto / Genova Nuoto My Sport) e sua figlia Sara Franceschi (Fiamme Gialle – Nuoto / Livorno Aquatics).

Soddisfatto per un europeo di passaggio. Affrontato però con grande impegno e serietà. Risultati cronometrici inaspettati ed una medaglia di legno, quella della figlia Sara nei 200 misti, che forse lascia quel giusto sapore amaro per cercare di fare ancora meglio. Un bronzo sarebbe stato un risultato appagante. Ma questo potrà portare ancor più motivazione ed attenzione in proiezione Tokyo.

Siamo arrivati a questo europeo con tanta voglia di gareggiare ma con una preparazione non troppo specifica. Viaggiare, fare un allenamento e poi gareggiare, ha permesso ai ragazzi di trovare una forma quasi eccellente, per quanto mi riguarda sbalorditiva. I riscontri di questi giorni mi fanno riflettere quasi su il prosieguo della stagione. Facendo meno volume, meno chilometri di allenamento, si sono un po’ riposati, di fatto hanno fatto un tapering naturale.

I ragazzi sono arrivati a Budapest come protagonisti, in alcune gare avevano i primi tempi in Europa. Per questo europeo confidavo molto sulla motivazione piuttosto che sull’allenamento.

Abbiamo iniziato le gare con qualche difficoltà, in particolare i 400 misti di Sara della mattina sono stati molto faticosi. Veniva da carichi di lavoro importanti: prima in altura poi a Livorno. Nel pomeriggio è riuscita a nuotare un’ottima prestazione: 4.40, il suo terzo tempo mai nuotato. Per Sara è stato un campionato partito un po’ in sordina, poi però ha raccolto davvero buoni riscontri.

Per Matteo Ciampi nei 400 stile libero è stato più facile, sono bastati pochi giorni per star meglio: già al mattino aveva nuotato vicino al suo migliore con 3.48, stava bene in acqua. Ha poi fatto una 4×200 super, la mattina 1.46.7 e poi nel pomeriggio ha nuotato il suo miglior tempo ‘lanciato’ con 1.46.1. Riposando alcuni giorni e poi gareggiando ha trovato un’ottima forma.

Alberto Razzetti invece è stato subito bene in acqua, fin dal primo ingresso in acqua. A differenza dei compagni di allenamento ha iniziato a gareggiare da mercoledì, quindi ha avuto qualche giorno in più di riposo. In batteria al mattino ha nuotato 1.58.9 e poi nel pomeriggio 1.57.3, che è valso la qualificazione in finale con il secondo tempo. In finale ha nuotato una frazione strepitosa a rana (32.99), gli è mancato un po’ lo stile libero, a differenza del solito. Ci siamo confrontati ed abbiamo convenuto che abbia gestito male la distribuzione delle energie nello stile libero, anticipando sin dai primi metri l’impegno massimale delle gambe: non è stato in grado di chiudere in progressione. Ma per essere la prima esperienza in finale ad un europeo assoluto, il bronzo è un grande risultato. Per me ha nuotato tre volte 200 misti di grandissimo valore.

Nei 200 misti Sara  ha nuotato un tempo importantissimo in batteria, 2.11.68. Poi ha avuto la fortuna di essere nella seconda semifinale, che ha qualificato ben sei persone, registrando così il suo personale (2.11.41) nonostante alcuni errori in virata e in partenza. Entrata in finale con il sesto tempo, ha prestato parecchia attenzione ai dettagli e ha chiuso con 2.10.67,  una rana da 37.5 ed una chiusura velocissima a stile libero, una delle migliori della finale: 31.22.

Oggi si chiuderà l’europeo: Alberto Razzetti nuoterà i 400 misti dopo tre anni che non lo faceva. Da quando nuota con il nostro gruppo sarà la prima volta che lo vedrò impegnato in questa gara.

Nel complesso è stato un campionato europeo eccezionale. È mancata solo la ciliegina sulla torta, la medaglia di Sara. È comunque una grande soddisfazione poter tornare a casa con riscontri di così alto livello. Prima di partire non ci avrei lontanamente sperato. Ora bisogna concentrarsi e continuare a lavorare al meglio in vista di Tokyo.

Foto © Andrea Staccioli Deepbluemedia

Sara Curtis: "Sorridere è una buona medicina. Mi fido di Thomas, ma soprattutto lui si fida di me."

Sara Curtis: “Sorridere è una buona medi...

Il sorriso è il suo biglietto da visita. Per Sara Curtis si tratta di una stagione che sta evolvendo in ...

NEWSLETTER

Lasciaci i tuoi contatti e rimani aggiornato sulle nostre iniziative