Marco Pedoja: “In due minuti ci giochiamo tutto. Dopo il lockdown meno stimoli e più gratificazioni”

Marco Pedoja, allenatore di Nicolò Martinenghi, Alessandro Pinzuti e Matteo Rivolta, fa un punto della situazione sullo stato attuale degli atleti che segue. Le sue analisi sono sempre molto precise, cerca di tenere le emozioni lontane, anche se non è facile, e di valutare le situazioni con obiettività.

Allora Marco, com’è la situazione dei tuoi atleti?

Oggi abbiamo i 100 rana per Nicolò e Alessandro e i 100 farfalla di Matteo. Quindi in un paio di minuti ci giochiamo tutto.

Pinzuti in realtà in tempo lo ha fatto, ha nuotato gli ultimi cinque 100 tutti sotto il minuto, cosa che non era mai accaduta, quindi il tempo lo ha standardizzato e stabilizzato, lo ha fatto suo. Mi auguro possa raccogliere le soddisfazioni che merita, anche se non ha scaricato troppo.

Martinenghi ha scaricato sicuramente meno degli altri perché non dico che doveva tirare dritto, però per lui è una tappa in vista dell’obiettivo finale. Personalmente ho un modo di lavorare nel quale non cerco il grande carico di lavoro, impostato secondo i canoni del ciclo, macrociclo e supercompensazione. Io cerco sempre di mantenere un buon livello, con un picco. Nicolò nuota con me da dieci anni ormai, e l’impostazione è sempre stata più o meno questa. Andare a stravolgere il sistema proprio l’anno olimpico non mi sembrava una buona idea. Inoltre, lui è il primo a chiedere di riuscire a sentirsi sempre abbastanza bene, sia fisicamente che mentalmente, perché altrimenti va in tilt e comincia nuotare male. Ed è peggio. Preferisco quindi fare dei lavori di qualità; sono consapevole che non propongo grandi volumi, perché sono io il primo a stufarmi a cronometrarli. Ma i ragazzi rispondono meglio così.

Quindi Pinzuti e Rivolta sono in scarico da giovedì della scorsa settimana, mentre Martinenghi ha iniziato la fase di scarico lunedì.

Abbiamo fatto la prima settimana di giugno a Siracusa, insieme a Claudio Rossetto, e una settimana di collegiale equivale a due di allenamento fatto a casa: c’è uno stress diverso rispetto alla quotidianità. Mi è stata molto utile perché sono riuscito a riportarli sul pezzo subito dopo l’Europeo di Budapest.

Alle 19:15 vediamo cosa succederà: da una parte mi auguro che Alessandro possa farcela, dall’altro però sarei davvero felice per Fabio Scozzoli se riuscisse a fare il tempo, perché è un atleta eccezionale e se lo meriterebbe proprio. Inoltre, dobbiamo anche considerare l’outsider Federico Poggio. Ha una nuotata che mi ha sempre colpito molto, anche se ci sono degli aggiustamenti da fare. Ma ha un potenziale notevole.

Nicolò vuole il duello con Arno Kamminga. Fa parte della sua personalità, è competitivo in tutto ciò che fa, dalla colazione alla gara. E vuole riscattarsi da un Europeo dove non è andato tutto come volevamo.

Rivolta è molto autocritico, a volte eccessivamente. Ma se è sereno mentalmente, può fare davvero bene. È bravo perché ha una consapevolezza notevole della sua nuotata, dei suoi errori. E questo è un ottimo punto di partenza per migliorare.

Credo che ogni atleta, se ben stimolato, può tirare fuori il meglio di sé.

Stiamo assistendo ad un’autentica esplosione di ranisti, sia in campo maschile che femminile. Che idea ti sei fatto a tal proposito?

Se ci pensi, prima del lockdown con 59″ andavi a podio nei Mondiali, adesso Nicolò con 58″9 è arrivato quinto agli europei. E la stessa cosa per le donne. I tempi si stanno abbassando incredibilmente. Anche nei 100 stile libero maschili. C’è da chiedersi cosa è accaduto in questo lockdown.

Personalmente, rientrato l’anno scorso avevo ripreso facendo un allenamento al giorno e da lì in poi ho cominciato a fare due doppi alla settimana anziché quattro e faccio la palestra staccata dalle sedute in acqua. Pertanto, ho ridotto drasticamente i chilometri settimanali. Però ho aumentato le fasi di riposo.

Mi sono chiesto quindi se effettivamente vale la pena lavorare sui volumi. Forse è meglio dare uno stimolo in meno e una gratificazione in più? Ad oggi sembra funzioni. Se poi guardiamo al resto del mondo, la situazione è simile.

Bisogna anche dire che con un grande faro davanti, come potrebbe essere Adam Peaty per i maschi e Lilly King per le donne, sei molto più stimolato. Hai voglia di fare, di metterti in gioco, di migliorarti sempre!

Quando ti poni di raggiungere un obiettivo, che sia realistico ovviamente, se vuoi, ci arrivi! Condividendolo naturalmente con il tuo allenatore, ma si può fare!

 

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