Verdi di rabbia

Per uscire dalla pandemia c’è una sola strada: la vaccinazione di massa. Ci arriveremo, servirà più tempo del previsto perché i ritardi nell’avvio della campagna, la renitenza di una parte della popolazione a immunizzarsi e la coazione a ripetere le stesse idiozie collettive dell’estate 2020 stanno lasciando le varianti libere di circolare, ma ci arriveremo.

Nel frattempo l’esecutivo ha preso una misura sensata per gestire questa fase transitoria: limitare l’accesso a determinati servizi e strutture a chi può dimostrare di non essere un potenziale veicolo di diffusione del virus. Un’iniziativa di così plateale buonsenso che ci si stupisce provenga dal nostro governo. La norma si poteva scrivere meglio? Certamente. Contiene incongruenze e illogicità? Altrettanto certamente, ma con tutti gli indicatori di rischio che hanno ripreso a correre è chiaro che si tratta dell’unica alternativa al lockdown. Nel momento in cui scrivo i media segnalano l’overbooking dei centri vaccinali, quindi è evidente che la misura funziona (poi magari parliamo di quanto spregevoli sono gli italiani che non erano disposti a vaccinarsi per tutelare la vita degli anziani e dei malati ma sono i primi a mettersi in coda per salvaguardare il diritto allo spritz).

Per questo osservo con stupore la levata di scudi di tanti colleghi piscinari, che nei mesi scorsi si sono affrettati a riaprire gli impianti a condizioni talmente autolesionistiche da fare impallidire un lemming, contro un’iniziativa che stabilisce finalmente un criterio oggettivo e relativamente semplice da far rispettare, munendo l’addetto che si occupa di misurare la temperatura corporea di un lettore QR (basta uno smartphone con relativa app). Ci sarà come sempre un po’ di caos iniziale, il tempo che le persone familiarizzino con lo strumento.

Più che lagnarsi per questa nuova disposizione credo ci si debba mobilitare affinché, grazie al fatto che il Green pass garantisce un ambiente Covid free, vengano rimosse le restrizioni che davvero compromettono l’equilibrio della gestione, a cominciare ovviamente dai sette metri quadri di spazio acqua per ciascun bagnante. Per chi invece in questi mesi ha violato consapevolmente tutte le norme sul distanziamento e sulla sanificazione facendo cassa alle spalle dei colleghi che hanno tenuto chiuso o riaperto cercando di comportarsi onestamente, questa sarà solo un’altra norma da trasgredire, quindi perché tanto allarmismo?

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