La famiglia alle Olimpiadi

Bravi tutti!

Atleti straordinari, allenatori preparati, società che supportano e mai come in questo periodo hanno stretto i denti e sono andate avanti, una Federazione lungimirante nel formare ed aggiornare costantemente i tecnici e così attenta al territorio da far emergere talenti ovunque si trovassero.

Ma senza nulla togliere agli straordinari interpreti di tanta perseveranza, impegno e caparbietà vorrei mettere l’accento su un elemento che ciascun atleta ha messo in evidenza ad ogni intervista: la famiglia.

Direi che questa Olimpiade è caratterizzata dalla presenza silenziosa, affettuosa, gioiosa e solida delle famiglie di tutti i nostri atleti. 

Ciascuno di loro ha ringraziato ed esaltato il ruolo del calore familiare che ha accompagnato il loro percorso sportivo fino alla partecipazione olimpica. Molti hanno dedicato la conquista del podio ai nonni, altra solida presenza, altri a mogli, mariti, fidanzati e fidanzate.

Ed in effetti senza le famiglie, c’è da chiedersi, come sarebbe il nostro amato mondo dello sport? 

A quanti genitori, a quanti nonni vengono affidati migliaia di giovanissimi atleti, forse futuri campioni, forse atleti per tutta la vita anche senza mai salire sul podio?  Da quanti nonni motorizzati, da quante zie, fratelli e sorelle maggiori, da quanti genitori sono supportate le società sportive?  Quanti allenatori senza tale supporto sarebbero persi?

Finalmente un po’ di luce si riflette sul ruolo importante che le famiglie rappresentano: un perno su cui ruota il movimento sportivo, l’appoggio sicuro sempre disponibile ad accompagnare, sostenere, supportare, consolare… A volte con un po’ troppa invadenza penseranno alcuni, ma la famiglia c’è,  sempre.

Ed è quello che traspare dalle tante dichiarazioni. Federica Pellegrini ha avuto parole di amorevole ringraziamento definendola sul suo profilo Instagram “il mio cuore pulsante”. Gregorio Paltrinieri ha dichiarato in una intervista “con l’aiuto di tutti, soprattutto della mia famiglia che mi è stata vicino nei momenti più difficili e di Fabrizio Antonelli ne sono uscito soprattutto mentalmente” riferendosi alla mononucleosi che l’aveva colpito e fiaccato. Manuel Frigo ha dedicato la sua strepitosa medaglia d’argento al nonno e grazie al suggerimento di mamma Vanna “finisci i brevetti e poi decidi” ha continuato a nuotare invece di seguire i coetanei sui campi di calcio, salendo così sul podio più prestigioso, quello olimpico.

Ma questo è successo anche alle stelle dell’atletica che hanno fatto brillare due ori strepitosi nel firmamento dello sport italiano: Marcell Jacobs ha dichiarato che la sua mamma Viviana lo spronava quando non aveva tanta voglia di allenarsi e gli diceva “vai ad allenarti, vai ad allenarti”. La sua  compagna, i suoi bambini offrono a Marcell quella serenità familiare che si riverbera anche sulla qualità degli allenamenti.

L’essenza della gioia incontenibile di Gianmarco Tamberi è tutta in quel gesso portato in trionfo che porta la scritta fatta dalla sua fidanzata all’indomani dell’infortunio che gli ha impedito di partecipare alla precedente edizione delle Olimpiadi di Rio, quel Road to Tokyo 2020 che poi è diventato 2021. Un papà che lo allena e che ha creduto in lui ed altre due donne, la mamma e  la nonna, sempre a fare il tifo per lui.  

E poi ci sono state le notti insonni fatte di tensioni e gioie immense!  Video familiari che hanno fatto il giro del mondo, lacrime cariche di emozioni che hanno rigato il viso di felicità, ripagando anni di fatiche e sacrifici.

Persino il presidente Mario Draghi ha avuto parole di riconoscimento nei confronti delle famiglie degli atleti che ha ricevuto all’indomani della conquista del Campionato europeo di calcio: “Voglio ringraziare tutte le vostre famiglie, che vi hanno sostenuto incoraggiato… Che hanno avuto pazienza, brave mogli, brave famiglie e bravi nonni anche”.

L’ultimo in ordine di tempo è Simone Consonni: ha ringraziato per i tanti sacrifici che la sua fidanzata e la sua famiglia hanno fatto con lui.

Ci saranno altre gare, altre finali, altre medaglie. Altre Olimpiadi.

Ci saranno altri allenatori preparati, altri atleti pieni di caparbietà e talento, altri psicologi dello sport ad occuparsi dell’aspetto mentale così importante per mantenere concentrazione e leggerezza nella giusta dose per fare la differenza.

 A tutti il suggerimento di trovare sempre il giusto modo per fare squadra con le famiglie dei loro atleti, a non trascurare mai il potenziale che queste rappresentano.

Ph. ©T.Nix@Unsplash

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