Il nuoto livornese

L’acqua, per i livornesi, è un elemento dominante. Senza fare il bagno o una nuotata, i livornesi impazziscono. Tant’è che d’inverno, chi non sopporta la temperatura del mare si tuffa nelle corsie del nuoto libero alla piscina Camalich.

Poco in più in là sfrecciano i campioni allenati da Stefano Franceschi che, nell’impianto di via Allende, trascorrono 5/6 ore al giorno, macinando centinaia di chilometri. E probabilmente il segreto del nuoto labronico si cela proprio dietro una vasca che trasuda di storia e tradizione. Tutto è nato, o nasce lì: i successi di Stefano Morini (che è stato pure l’allenatore di Stefano Franceschi), le prime medaglie di Gabriele Detti e Francesca Fangio con la cuffia del Nuoto Livorno, le due Olimpiadi di Federico Turrini, le ciliegine di bronzo dello stesso Gabriele a Rio, il record di 5 atleti e 2 tecnici sempre alle Olimpiadi del 2016, bissato anche quest’anno al termine di trofeo Sette Colli memorabile.

Il 12 luglio scorso, infatti, ben 7 esponenti del nuoto amaranto sono partiti alla volta del Sol Levante: i nativi Gabriele Detti, Sara Franceschi, Francesca Fangio, i tecnici Morini e Franceschi, oltre a Matteo Ciampi e Alberto Razzetti, due ragazzi che Livorno l’hanno scelta per costruire (e realizzare) il sogno a cinque cerchi. Ciampi – tesserato per Livorno Aquatics e C.S. Esercito – addirittura 4 anni fa. Razzetti, di Sestri Levante, tesserato per Genova Nuoto My Sport e Fiamme Gialle,  è invece approdato alla corte di Franceschi nel giugno 2020, siglando a stretto giro di posta il record italiano dei 200 misti, fino alle due medaglie continentali raccolte a maggio agli Europei di Budapest. Insomma, è un po’ come dire che chi tocca il cloro di via Allende trasforma in risultati e grandi soddisfazioni le migliaia di bracciate che servono per farsi spazio in ambito internazionale.

Detti e Fangio (tesserati per InSport Rane Rosse, il primo anche per l’Esercito), la vasca labronica l’hanno salutata nel 2011, dopo gli Euro Junior di Belgrado: Gabriele per il centro federale di Ostia (con Stefano Morini), Francesca per Treviglio dove è seguita dal tecnico Renzo Bonora. Percorsi diversi – farciti di titoli, medaglie e record – il cui battesimo si è però consumato tra le corsie di quella vasca in zona stadio Armando Picchi riempita di acqua “santa”, evidentemente.

Un “team” che al Tokyo Aquatics Center ha raccolto 3 finali (con Detti nei 400 stile libero, Razzetti nei 400 misti e Ciampi nella 4X200), altrettante semifinali (Franceschi e Razzetti nei 200 misti, Fangio nei 200 rana), da aggiungere al 9° posto nei 400 misti della Franceschi e al 12° di Detti negli 800 stile libero. È vero, è mancata la medaglia. Pazienza. La leggerezza del vernacolo suggerisce che “mia’ tutte le ciambelle vengano cor buo”. E Parigi è lì, dietro l’angolo. A Livorno si pensa già a quella, con la fame e il desiderio di raccogliere il più possibile strada facendo. Livornesi purosangue, atleti tesserati per Livorno Aquatics e campioni che hanno scelto la scuola labronica per diventare grandi e realizzare i propri sogni. Questa è una delle capitali del nuoto italiano. Un polo di riferimento per l’Italnuoto. Un serbatoio azzurro di inestimabile valore. Da sempre. Oggi. Domani.

Foto © Andrea Masini Deepbluemedia

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