Verso Tokyo 2020: la parola ai tecnici (prima parte)

Manca una settimana all’inizio delle Paralimpiadi 2020, e la Squadra nazionale di nuoto sotto la guida del Direttore tecnico Riccardo Vernole è al lavoro nel ritiro di Sendai.

Abbiamo raggiunto i tecnici federali e societari per sentire dalla loro viva voce come procede l’avvicinamento all’avvenimento clou della stagione.

VINCENZO ALLOCCO (tecnico federale)

Per la Nazionale, che prenderà parte ai Giochi Paralimpici del 2021, sono stati programmati più di un anno fa due collegiali:
il primo, dal 25 luglio al 31 agosto, presso il Centro Federale della FIN a Ostia, come oramai consuetudine introdotta nel 2012;
il secondo dal 12 al 21 agosto a Sendai in Giappone, per preparare in modo ottimale l’avvicinamento alle gare. Ci siamo preoccupati di arrivare in Giappone diversi giorni prima per adattare gli atleti alle condizioni climatiche e all’impatto del jet lag.
Oltretutto, abbiamo assicurato agli atleti la possibilità di allenarsi nelle migliori condizioni, senza correre il rischio di non avere a disposizione spazi d’acqua adeguati. Anche l’aspetto aggregativo con i compagni della squadra nazionale non va assolutamente trascurato.
Oltre a queste motivazioni di carattere generale, il nostro scopo, cosi come già in passato, è stato quello di poter tenere “sott’occhio” la squadra.
Anzi direi di dare un occhio in più ai ragazzi in un momento dell’anno dove la preparazione deve essere mirata e curata nei particolari.
Per dare corpo a questa finalità i collegiali sono stati organizzati con le seguenti modalità:
La squadra, 29 atleti, è stata divisa in due gruppi, classi medio alte (dalla S6 alla S14) e classi basse (dalla S1 alla S5), per poi suddividerli in sottogruppi, ciascuno seguito da un allenatore.
Gli allenamenti si sono tenuti in vasca da 50mt con la disponibilità integrale delle 10 corsie.
La mattina lo spazio acqua a disposizione è dalle 09.00 alle 11,30, mentre il pomeriggio dalle 16,30 alle 19,00, oltre alla possibilità di utilizzare la palestra.
Per gli allenamenti i programmi sono stati concordati e condivisi con i tecnici presenti e poi ognuno ha condotto il gruppo assegnato.
Personalmente oltre a predisporre il lavoro di organizzazione in vasca e interessarmi dello svolgimento degli allenamenti dei vari gruppi ho seguito direttamente Angela Procida e Emmanuele Marigliano, insieme alla collega Federica Fornasiero, nonché mi sono coordinato con il tecnico Matteo Poli per seguire Federico Bicelli.

MASSIMILIANO TOSIN (tecnico federale)

Durante il collegiale di Ostia, e il preparalimpico di Sendai, sto proseguendo il lavoro, condiviso con la mia collega Micaela Biava, relativo alla preparazione dei miei atleti Simone Barlaam, Alberto Amodeo, Giulia Terzi, Arianna Talamona, nonché di Arjola Trimi (tecnico Micaela Biava) e Federico Morlacchi (tecnico Marco Pedoja).
I ragazzi stanno bene, ad Ostia, come tradizione consolidata negli anni, abbiamo condiviso una filosofia generale di approccio al lavoro con tutto il gruppo nazionale che ci ha sicuramente rinfrancato con buone risposte da parte di tutti.
Sendai ci sta dando, invece, le emozioni giuste, essere qui per gli atleti significa farle davvero le Paralimpiadi e per quanto il quotidiano risulti un po’ ipnotico vissuto in quarantena, non vedono l’ora di entrare nel villaggio e prendere possesso dei loro spazi e dei luoghi in cui si dovranno esprimere.
Sono “sopravvissuti” a questo periodo difficile di pandemia, grazie alla passione per la loro disciplina e alla forza di chi li ha seguiti passo dopo passo, Ostia prima e Sendai adesso li stanno accompagnando verso i giorni più belli, i loro giorni, i giorni delle competizioni.
Non ci sono pronostici, sono sempre stato abbastanza scaramantico dal non farne mai, in ogni caso se saranno bravi abbastanza o no ancora pochi giorni e lo scopriremo, sempre al loro fianco.

MATTEO POLI (tecnico federale)

Per fare il punto della situazione attuale del mio gruppo non posso che iniziare facendo i complimenti ai ragazzi e ai loro rispettivi allenatori.
Ho trovato già ad Ostia ma ancor più qui a Sendai, ragazzi fortemente motivati, ben preparati, concentrati e molto attenti ai dettagli.
Sono caratteristiche non scontate, soprattutto dopo un quadriennio che ad un tratto ha perso l’obbiettivo principale per poi farlo ricomparire un anno dopo con non trascurabili difficoltà quotidiane per potersi allenare al meglio, dettate da nuove norme e regole a cui tutti noi non eravamo abituati.
Nello specifico di questo ultimo periodo devo dire che le condizioni che abbiamo trovato qui nella città di Sendai non le avevamo mai trovate prima, praticamente una bolla che sembra una favola per chi deve preparare un appuntamento sportivo così importante. Eravamo consapevoli già alla partenza che non sarebbe stato facile per le restrizioni a cui saremmo stati sottoposti e ai tamponi quotidiani che sarebbero potuti sembrare una tortura ma devo dire che i ragazzi (e anche noi) si sono abituati abbastanza in fretta. Abbiamo un’ala dell’hotel completamente dedicata a noi con personale a nostra totale disposizione I trasferimenti dall’hotel alla piscina che dista circa 40 minuti avvengono con 3 bus, praticamente viaggiamo in prima classe. La piscina che fa parte di un imponente centro sportivo è sempre a nostra esclusiva disposizione. Sicuramente la miglior condizione possibile per affrontare gli ultimi giorni di questo lungo viaggio iniziato 5 anni fa. Ho trascurato fino ad ora un commento sui 3 Chef che ci stanno accompagnando in questi giorni perché dovevo pensare alle parole con cui descrivere 3 ragazzi che hanno saputo veramente farci sentire a casa, indimenticabili.
I ragazzi che si stanno allenando con me in questo periodo sono i miei atleti Antonio Fantin, Efrem Morelli, Giulia Ghiretti, Luigi Beggiato, unitamente a Federico Bicelli (tecnico Luca Avanzini), Simone Ciulli (tecnico Fabrizio Verniani), Vincenzo Boni (tecnico Alessio Sigillo), Vittoria Bianco (tecnico Romolo Mancinelli) e Monica Boggioni (tecnico Guy Soffientini).
Il periodo di gare è molto lungo (10 giorni) e inevitabilmente si incrociano diverse programmazioni, per lo più individualizzate, per chi gareggia i primi giorni e per chi farà l’esordio più in la nel tempo.
Bello il clima tra tecnici, credo che il confronto e le occasioni di crescita in questi contesti siano impareggiabili.
Cosa mi aspetto? Mi aspetto che dopo questi anni di lavoro i ragazzi si godano questi giorni che sicuramente rimarranno nei loro ricordi per sempre, sono certo che se i ragazzi riusciranno a divertirsi, ci divertiremo tantissimo anche noi!

FEDERICA FORNASIERO (tecnica federale)

In questa Paralimpiade seguo storie di nuoto iniziate molti anni fa che si stanno arricchendo con i passaggi dei collegiali finali di Ostia e Sendai in vista del sogno paralimpico di Tokyo 2020 per gli atleti di classe “bassa”. Nel nuoto paralimpico sono quelli con disabilità motoria più importante e indicati con le classi S1-S2-S3. Nel Team italiano di Tokyo 2020 tra gli altri ci sono Francesco Bettella (tecnico Moreno Daga), Angela Procida (tecnico Vincenzo Allocco) e Emmanuele Marigliano (tecnico Vincenzo Allocco) e necessitano di allenamenti e preparazione estremamente personalizzata e adattata a molte dinamiche.
Per questi atleti, le Paralimpiadi non sono un evento scontato, in quanto la presenza delle loro gare è legata al raggiungimento dell’eleggibilità a livello mondiale, a tal punto che è già stata annunciata la loro assenza agli eventi di Parigi 2024 (saranno escluse le gare delle classi S1 e S2). Si tratta pertanto di finalizzare la preparazione mantenendo la concentrazione sul presente e guadagnando la forma mentale e fisica giorno per giorno. Essendo atleti con una ottima preparazione fisica si tratta di affinare i dettagli e bilanciare le emozioni, diventa strategico inoltre ottimizzare le esigenze pratiche e le “assistenze”. Nel paralimpico l’assistenza è un tecnico che ha anche il ruolo di aiuto nei vari passaggi: entrata ed uscita dall’acqua, presenza in call room, assistenza in partenza in quanto gli atleti partono dall’acqua e non sempre sono in grado di aggrapparsi al maniglione. Vengono costruite partenze personalizzate a seconda delle caratteristiche fisiche e della gara nuotata. Per Francesco si tratta della terza Paralimpiade (Londra 2012 e Rio 2016 con due argenti) mentre per Angela ed Emmanuele si tratta del debutto e il loro lavoro svolto vicini di corsia permette di bilanciare esperienza ed entusiasmo in modo adeguato.

(1 – Continua)

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