“Dilettante”

le parole sono importanti

Le parole sono importanti. Dicono la realtà. La fanno. Dato che pensiamo con le parole, senza le parole, le cose così come ci si presentano nella realtà, non ci sono. Non sono nel nostro pensiero,  quindi per noi non ci sono.

La parola rende liberi

Le parole hanno il significato che gli da il contesto. Ogni società le usa in un senso tutto suo, fatto dalla propria storia. Spesso questo significato è diverso dal senso originale. Noi prendiamo le parole come ci arrivano. Per cui non siamo liberi. Siamo condizionati. Usando le parole con quel senso, pensiamo già nel modo in cui pensano tutti. Senza rendercene conto.

pensare diversamente

Lo strano è che l’origine delle parole nasce invece sempre dall’esperienza reale di qualcuno.  Per cui se torniamo al senso originale e prendiamo coscienza dei significati, torniamo liberi di pensare. La parola così riconquistata, cioè, ci permette di pensare diversamente.

insulto

Dilettante è un insulto. Nessuno vuole esserlo. Il mondo completamente organizzato e monetizzato l’ha stabilito nel momento in cui ha voluto rappresentare ogni valore attraverso la moneta. Tanto costa, tanto vale. In moneta. Sembrerebbe per noi non esistere altro modo di rappresentare il valore. Pensate al valore di un film. Vale se fa l’incasso. Di uno spettacolo: vale se fa numeri, cioè entrate. Di un lavoro: vale se fa guadagnare. di un’opera d’arte: se costa. Perfino una medaglia olimpica vale perché fa soldi: il quarto che non fa soldi non vale, come se non avesse peso.

astrazione

Eppure anche la moneta non è una realtà, ma un’astrazione. Qualcuno, che ha il potere di farlo, dice quanto deve contare. é una  rappresentazione di qualcosa. Di per sè è carta. Non vale niente. Oggi addirittura è un bit. Quindi una piccola scarica elettrica. Il fatto è che non lo pensiamo quando la usiamo. Per noi ciò che rappresentava è diventato il rappresentante. Tanto da essere persino idolo (il dio danaro) a cui e per cui fare anche sacrifici (persino umani).

dilettante

Oggi la parola dilettante col suo significato (sconosciuto) sta ormai solo nei nomi delle società sportive, chiamate appunto dilettantistiche. Ma pochi lo sanno. Per il resto è un nome squalificante. La parola è in disuso, così come ciò che rappresenta: il diletto. Meglio dire “il godimento“.

godimento

Anche “godimento” è una parola strana. Uccisa dall’impero del porno. Quello che ha monetizzato una delle pulsioni più interessanti del genere umano. Ma “godimento” è termine nobile, motore di pensiero e azione, fondante e imprescindibile (pensate Lacan). Paolo di Tarso dice espressamente che è dono di Dio, quando sostiene che “tutto ci dà con abbondanza perché ne possiamo godere”.

diletto

Dilettante viene da “dilectus”, diletto, piacere del fare, soddisfazione, quindi godimento. Dilettante è colui che agisce in vista del suo diletto, il godimento del suo lavoro, la piena soddisfazione. é quindi l’uomo libero. L’uomo in salute. Quello che sta bene perché si rigenera mentre agisce.

divertimento

Al diletto la società contemporanea sostituisce il  “divertimento“. Un altro modo di far soldi. Infatti investe capitali fantasmagorici in divertimento. E gli funziona. Perché qualche godimento lo garantisce. Ma non è la stessa cosa. Divertimento ha qualcosa di un po’ malato. é godimento senza lavoro. Acquisto di una merce già pronta per un godimento minore. Difatti significa “divertere” cioè scansare. Scappare dalla vita per un momento, perché la vita è una m..da.

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