Gran Galà del Team Veneto – Cesare Butini: “Abbiamo bisogno del Team Veneto”.

Si è svolto oggi il Gran Galà del Team Veneto, presso la sala del Centro Culturale dell’Ex Fornace Carotta a Padova. Un appuntamento che vede coinvolti atleti, allenatori e società. Un momento per ritrovarsi e fare il punto su ciò che è stato, per poi proiettarsi verso il futuro. Nel perfetto stile che caratterizza questa squadra.

Ospiti dell’evento Cesare Butini, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali, e Roberto Del Bianco, Consigliere Federale, Responsabile del settore Nuoto – Squadre Nazionali e del Settore Istruzione Tecnica.

Il Presidente Davide Pontarin ha aperto l’evento ricordando due persone: Gianni Gross, fondatore del Team Veneto e figura che ha dato un contributo fondamentale al nuoto italiano, e Tonino Spagnolo, allenatore che ha scritto un pezzo di storia della velocità e scomparso prematuramente a inizio ottobre.

Stiamo parlando di due maestri di vita, due maestri dello sport, due persone che hanno dato tanto al nuoto italiano, sia a livello regionale che nazionale, e senza i quali probabilmente non saremo qui oggi.

Anche se vincolati alle restrizioni dettate dal Covid, ci tenevamo comunque a trovarci qui oggi, per gioire insieme dei risultati ottenuti con la scorsa stagione e per viverli come un nuovo punto di partenza per il futuro. Due anni di pandemia e circa dieci mesi di chiusura degli impianti hanno segnato non poco, non solo il Team Veneto, ma tutto il movimento natatorio in generale. Ma nonostante tutto non ci siamo fermati, non ci siamo arresi, e siamo stati ricompensati. Per la prima volta il Team Veneto ha visto un suo atleta in una finale olimpica di gara individuale, e parlo di Ilaria Cusinato, e poi Manuel Frigo che con il suo argento olimpico ha regalato alla nostra squadra la prima medaglia olimpica. Pensare che tutto questo è accaduto a Tokyo, dove Gianni è stato finalista olimpico nel 1964, mi fa sorridere e mi chiedo se sia una casualità.

Le riflessioni del Presidente Pontarin hanno spaziato anche sull’importanza dello sport a livello sociale, e non è mancato l’augurio che la quasi totale indifferenza dimostrata dai governanti nei confronti dello sport non debba ripresentarsi mai più.

Lo sguardo al futuro si concretizza con tre nuovi progetti: il primo, un trofeo dedicato all’inimitabile Tonino Spagnolo previsto per il 6 gennaio 2022, che vedrà coinvolti i piccoli, gli esordienti A, la base del nostro movimento, i campioni di domani. Ovviamente sarà un appuntamento che avrà le caratteristiche dell’amato collega: si tratterà di una gara sulla velocità, però a punti, e sarà una manifestazione itinerante, a ricordare lo spirito un po’ zingaro che caratterizzava Tonino. Il secondo progetto è dedicato alla squadra assoluta, e riguarda un periodo di allenamento da fare all’aperto, nel mese di marzo, in vista del campionato italiano primaverile. Il terzo è rivolto alle categorie ragazzi e juniores, forse le più penalizzate dalla pandemia. Si tratta di un progetto che prevede alcuni allenamenti della stagione da svolgersi in gruppo e sotto la supervisione del Responsabile delle Squadre Giovanili Walter Bolognani.

L’intervento dell’assessore allo sport del comune di Padova, Diego Bonavina, ha rafforzato quanto detto da Davide Pontarin. Ha sottolineato la resistenza e la resilienza degli atleti durante questi due anni per nulla facili e ha evidenziato come i risultati migliori siano arrivati nel momento più difficile. Ha sottolineato poi come il Comune di Padova, che in quel momento lui rappresentava, si sia impegnato a sostenere l’attività di ripresa delle società sportive.

Era presente anche il Presidente del CONI Veneto, Dino Ponchio, che nel suo intervento ha messo in evidenza l’incredibile salto culturale del nuoto italiano da un punto di vista metodologico. Ricordava come, molti anni fa, i tecnici del nuoto si rivolgessero a quelli dell’atletica per avere spunti di miglioramento nella metodologia da applicare. Siamo arrivati al punto che ora si verifica il contrario: il mondo dell’atletica cerca il confronto con il mondo del nuoto. Ha sottolineato poi come il CONI Veneto cerchi di essere un punto di riferimento fondamentale per lo sport, attraverso finanziamenti, attività di supporto delle società e momenti formativi volti al miglioramento di un movimento che sempre più si sta imponendo sul panorama nazionale.

Estremamente significativi e gratificanti sono stati gli interventi di Cesare Butini e Roberto Del Bianco, entrambi particolarmente legati al Team Veneto, non solo per questioni lavorative, ma anche per l’amicizia che li lega al suo fondatore, Gianni Gross, all’ineguagliabile Tonino Spagnolo, e al Presidente Davide Pontarin. Entrambi hanno ammesso di sentirsi sempre un po’ a casa quando si tratta del Team Veneto.

Cesare Butini

Non posso non ricordare l’amico Tonino Spagnolo, che ha rivoluzionato la velocità nel nuoto. Era uno di quei talenti, di quelle professionalità che ha aiutato l’evoluzione del nuoto italiano. I ricordi sono tantissimi, e il pensiero mi fa anche un po’ commuovere.

Abbiamo passato un anno mezzo che potremmo definire “buio”, perché la nostra attività è stata forse quella più penalizzata. Ma nonostante queste enormi difficoltà, è uscita la grande professionalità dei tecnici e il grande amore verso lo sport delle società. I risultati di Frigo e Cusinato alle Olimpiadi sono stati eccezionali, ma non dimentichiamo che i Giochi Olimpici sono la punta dell’iceberg di un movimento sportivo, pensiamo infatti agli Europei di Budapest, a quelli che si sono appena svolti a Kazan. E questo è merito vostro, perché il movimento di alto livello non esisterebbe se non ci fosse una base solida ed eccezionale che spinge. La forza della Nazionale che ho l’onore di guidare è data dalla sinergia che c’è tra gli atleti più giovani e quelli più esperti, da qui nascono i risultati. E poi nascono dal grande vivaio che producono le nostre società e il Team Veneto credo ne sia veramente l’espressione più alta. Ricordo da sempre la grande valenza che vi caratterizzava quando alla guida c’era Gianni, e che vi contraddistingue tutt’ora in ambito giovanile. E finalmente, siete riusciti a trasformare questa grande qualità anche in ambito assoluto. È un risultato che va riconosciuto e per il quale vi dobbiamo ringraziare. Continuate così, abbiamo bisogno del Team Veneto. 

Il DT Cesare Butini e il Presidente del team Veneto Davide Pontarin

Roberto Del Bianco

Il Team Veneto è sempre un po’ casa per me. C’è una storia che mi lega a voi, e che parte molto lontano nel tempo, un po’ per amicizia, un po’ per il vissuto. Il caro Tonino a maggio mi ha chiamato per dirmi che era pronto a rimettersi in gioco, e con amarezza purtroppo abbiamo constatato che il gioco è durato troppo poco.

La vostra è una realtà particolarissima, unica nel suo genere. Sicuramente per i risultati che ha sempre dato. Se io facessi un elenco di quanto è venuto fuori da voi, in termini di produzione tecnico-agonistica, dovremmo stare qui un bel po’ di tempo. Ma una delle caratteristiche principali del Team Veneto è l’attenzione all’attività giovanile. Ci sono diverse modalità di approcciarsi ai giovani che praticano questo sport; da trentadue anni seguo le società e direi che ci sono sostanzialmente due tendenze: una è quella di prendere i giovani e far sì che vadano forte, l’altra è quella di prendere i giovani ed essere attenti allo sviluppo dell’atleta, alle strategie adattative e alla progressività del carico, in modo tale che quando questi ragazzi non sono più giovani possano dare dei grandi risultati. E quest’ultima è sicuramente la filosofia che caratterizza l’ambiente del Team Veneto e lo ha reso sicuramente tra i migliori. Ad Maiora!

In chiusura l’intervento del Presidente del Comitato Regionale Veneto, Roberto Cognonato, con il quale sottolinea come si senta figlio di questa meravigliosa realtà: racconta di come sia cresciuto con Gianni Gross e di aver avuto come collega Tonino Spagnolo. Entrambi sarebbero estremamente fieri di ciò che hanno creato. Ritiene che il Team Veneto sia una realtà dal valore inestimabile, un riferimento a livello regionale per progettualità e lungimiranza. La capacità di guardare avanti e non arrendersi mai.

Sono seguite poi le premiazioni agli atleti, ai tecnici e ai presidenti delle società che fanno capo al Team Veneto. Ma c’è stato un riconoscimento speciale, un premio alla carriera per Andrea Toniato, atleta che da febbraio dello scorso anno ha appeso il costume al chiodo, ma che ha dato e continua a dare tantissimo a questa straordinaria famiglia che è il Team Veneto. Durante questa premiazione, con grande piacere abbiamo visto scorrere sullo schermo un articolo che avevamo scritto in occasione dell’addio di Toniato alle competizioni, un pezzo con cui il Team Veneto salutava il suo “capitano”.

A distanza di tempo, con il Covid di mezzo che ha ingarbugliato non poco le cose, alcune certezze rimangono. Alcune realtà si confermano. A dimostrazione che l’amicizia, l’amore e la passione, abbinati alla tenacia e alla forza di un gruppo, fanno volare in alto, realizzando sogni che potevano sembrare impossibili. 

 

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