Lia Thomas, la nuotatrice transgender che divide l’opinione pubblica USA

Il nuoto e i media statunitensi sono divisi sul caso Lia Thomas, nuotatrice transgender dell’Università di Pennsylvania che dopo aver gareggiato per tre anni nella squadra maschile ha gareggiato con le donne al meeting Zippy Invitational in Ohio stabilendo tre record della manifestazione: 200, 500 e 1.650 yard.

La scelta di Thomas è stata attaccata e bollata da media specialisti e generalisti, da Swimming World Magazine al New York Post, mentre l’atleta ha scelto di non prendere parte alla discussione, limitandosi a commentare come “giuste” le nuove linee guida del Comitato olimpico internazionale che a suo avviso garantiscono l’inclusione senza alterare l’equità delle competizioni.

In un’intervista al podcast di Swim Swam USA Thomas dichiara che i suoi compagni e compagne di squadra le sono stati vicini durante il processo di transizione, durante il quale ha sospeso l’attività sportiva (le regole della NCAA, il circuito universitario USA, prevedono di gareggiare con i maschi durante il periodo di transizione e scendere in acqua con le femmine dopo un anno di trattamenti soppressivi del testosterone).

Con il percorso iniziato nel 2019 e dopo un anno di interruzione causa Covid, Thomas ha quindi ripreso a gareggiare dopo due anni di trattamento ormonale. Durante la transizione è andata incontro a una forte perdita di peso e forza muscolare e a un contemporaneo innalzamento degli estrogeni.

Ph. ©University of Pennsylvania

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