Un photo manager ad Abu Dhabi. Episodio due: in fondo in fondo

Ogni tanto, per fortuna, qualcuno si rende conto di aver avallato una scelta discutibile e ritorna sui propri passi.

È successo oggi, nelle paludi, pardon, le azzurre chiare acque dell’arcipelago di Abu Dhabi.

Vi invito ad andare su Google Maps, scrivere “Yas Marina” e cercare di capire l’orientamento in questo bassofondo (nel senso geologico del termine, non sociale): quello che mi fa piacere è che è pieno di pesce e ospita l’unico verde originale di questo paese, per il resto tutto importato.

Le mangrovie sono una bellissima e intricata foresta, importantissima per tutte le specie marine perché è lì che nascono e crescono la maggior parte delle creature marine. Un po’ come la scuola nuoto.

La linea di arrivo delle gare di fondo è stata spostata di circa 50 metri in avanti. Inizialmente era prevista sullo spigolo della torre dell’high diving, posizione che non avrebbe permesso di vedere l’eventuale lotta per la vittoria finale e le successive celebrazioni. O una o le altre. Il nuovo assetto, invece , ci consente di vedere un po’ meglio tutto, anche se rimane difficile capire l’accesso all’area.

La staffetta 4×1500 è stata modificata in uno dei suoi momenti clou. Il cambio infatti non avverrà per tocco ma dopo che un giudice avrà accertato l’arrivo del concorrente 1 e dato il via al concorrente 2, appostato un po’ più in là. Pare che la scelta sia stata pensata per evitare contatti da traffico relativi alle 13 staffette iscritte.

La FINA si schiera quindi per il benessere dei delicati atleti del fondo, dimenticando di avere, tra le proprie specialità, uno sport come la pallanuoto, dove si becca un fallo personale per atti che normalmente comporterebbero da otto a dieci anni reclusione.

I giorni prima delle gare sono bellissimi. Nessuno ha capito niente di chi può fare cosa, e si può quindi entrare in area atleti impunemente, salutare quelli che si conoscono, apprezzare quelli che non abbiamo ancora incontrato (nello specifico la bellissima rappresentanza delle Seychelles). Poi trovi l’omino della security al quale è stato detto “di qui non passa nessuno”, e lui, invece di dire “allora perché non la chiudete a chiave?” vi blocca pure se siete lo sceicco in persona.  Inutile discuterci, sono come i no-vax.

Oggi ho fatto fare il giro turistico/fotografico ai colleghi malesi (no, non c’era Sandokan) illudendoli di conoscere le postazioni fotografi. Siccome sono stati già decisi i posti riservati a: atleti, giudici, televisione, sport presentation, campionato di ruzzica, mixed zone ma non lo sgabuzzino delle scope, non sono stato in grado di definire con esattezza le aree fotografi. Queste ultime infatti, sono decise quando tutto è definito e quello che avanza è per noi.

Se poi, come è successo ad Hang Zhou quattro anni fa, le postazioni non vedono la vasca, pazienza. Stavolta sono abbastanza buone, tranne per il fatto di essersi inventati un LED board sul lato a sfavore di camera TV che impalla la corsia 9.

Per cui, cari amici nuotatori, se siete così scarsi da essere finiti in corsia 9, non cogliete questa occasione per diventare famosi. Se fate il record del mondo, non ci saranno vostre foto. Risparmiatevi la gara della vita per un’altra occasione.

Ph. ©G.Scala

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