Il rincaro delle utenze. Il commento di Barelli

Piove ancora sul bagnato. Un settore allo stremo delle forze. Dopo un’apparente ripresa delle attività nel periodo autunnale, i gestori di piscine hanno affrontato l’inizio dell’inverno con nuovi problemi. L’aumentare dei contagi ha generato panico, richieste di rimborsi e ancora difficoltà con il personale in quarantena. Certamente la gestione dei contagi nella scuola non si è dimostrata particolarmente efficace. Ma questo, purtroppo, risulta essere un problema secondario per la sussistenza del settore.

La mazzata finale del 2021 è stata quella di metà dicembre, relativa all’aumento dei costi dell’energia. Costi più che raddoppiati di luce e gas. Costi che per molte strutture nel mese di novembre hanno già significativamente superato l’equivalente dei corrispettivi medi di incasso. Senza contare impegni, ammortamenti, acqua, pulizie. Senza contare le spese per il cloro, che è sensibilmente aumentato proprio quando il covid ne ha richiesto un utilizzo più importante. Senza contare il personale, che presto avrà maggiore incidenza sui bilanci. Un natale con il magone e poche speranze.

E poi chissà a gennaio, quando verrà fatturato il più freddo dicembre 2021. E poi chissà nel primo trimestre 2022, periodo in cui sono stimati ulteriori rincari fino al 40%. Sarà una lotta alla sopravvivenza. Chi vivrà vedrà. Chi non vivrà pagherà l’aver investito in nuovi progetti, l’aver fatto in qualche modo l’imprenditore nel momento sbagliato.

Chiara e completa la visione del Presidente FIN Paolo Barelli:

L’aumento del costo delle bollette frena drammaticamente l’economia. L’aumento rappresenta un elemento frenante per la ripresa economica già in crisi per la pandemia. A subirne le conseguenze sono le famiglie e le imprese, pilastri del nostro sistema sociale e produttivo. Ciò investe anche lo sport e la gestione, già difficile, di piscine e impianti sportivi che rischiano di chiudere

Le strade per scongiurare le serie conseguenze di questa situazione sono: aumentare in modo considerevole la produzione nazionale di energia e ridurre la tassazione.  La questione ha una connotazione anche internazionale che l’UE e il nostro governo non possono sottovalutare, pertanto è auspicabile che ogni sforzo supplementare alla lotta al Covid sia indirizzato a sollevare famiglie e imprese, costrette a affrontare il costo delle bollette anche tre o quattro volte in più rispetto al normale.

Non ci resta che aspettare, che sperare di farcela, navigando a vista, auspicando interventi del Governo. L’unico strumento per richiamare attenzione sarebbe forse solo uno sciopero universale, anche solo di una giornata.

Foto © Giorgio Scala DBM 

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