CÏ ŘĨSZÏÅMÖ, vero Giorgio?

Tutti vorremmo vivere in Ungheria. Una bellissima terra, un popolo ospitale. Ben organizzato. Ci sono venuto spesso per lavoro , almeno una dozzina di volte. Mai una delusione.

Ho pure incontrato personalmente l’attuale Proconsole, il discusso Viktor Orban. Mi è spuntato dal passaggio segreto di un muro del Parlamento e non sono riuscito a fotografare la prima stretta di mano, quella con l’allora presidente FINA, Julio Cesar Maglione.

Da allora le cose non sembrano essere cambiate in quella che era  l’antica Pannonia dei romani. Potendo battere moneta, assemblano in quattro e quattr’otto un mondiale FINA extra. Non so quale altra nazione sarebbe in grado di farlo.

Questo Campionato mondiale strano, diverso, nella formula, nelle sedi (particolare, a dir poco, la localizzazione della pallanuoto ai quattro angoli del reame di Attila – pare che l’accento vada sulla i, con buona pace di Abatantuono).

Deve chiaramente mostrare la firma del Comandante (è pilota d’aereo) Husain Al-Musallam, Presidente FINA, il quale una volta insediatosi ha iniziato una rivoluzione, qualche volta silente, qualche volta rumorosa, della massima istituzione mondiale degli sport acquatici.

I segnali sono molti e difficili da leggere. Trovate geniali come lo Swimming Fantasy Game (il fantacalcio del nuoto!), interessanti come gli NFT per i primati mondiali si alternano a orari e sovrapposizioni che lasciano la seconda settimana apparentemente un po’ sguarnita.

Ma sarà il tempo a giudicare  la bontà dei cambiamenti. Così come giudicherà l’opportunità di avere due mondiali a distanza di pochi mesi nel 2023-24, molto (troppo?) vicini all’olimpiade di Parigi. Dopo la quale dovremmo riprendere i normali ritmi di manifestazioni internazionali, anche se sembrano incombere i Giochi Europei, che potrebbero non piacere troppo all’Eurovision di European Championships. Magari faranno una fusione, chissà.

Da lunedì, risolti un po’ di problemini italiani, il vostro corrispondente preferito (sarei io, ovviamente) si calerà nel meccanismo di Budapest. La Duna arena, probabilmente il miglior impianto d’Europa, non ha segreti per me. So dove sono tutti i bagni. E sono conscio che i terribili paninetti della sala stampa possono provocare danni permanenti. I miei colleghi Federica e i due Andrea (Masini e Staccioli) sono già sul posto, in avanscoperta di possibili gulasch annidati in sala mensa.

Lunedì, dopo tampone e controtampone, con un accredito al collo, sarò in grado di raccontarvi di più. Köszönöm (Grazie) della pazienza.

Paninetti Budapest

I temibili paninetti Magiari

 

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