Inghilterra: correva l’anno 1869

Nonostante il fallimento dei primi tentativi di organizzarsi, i dilettanti non rinunciarono alle loro prospettive. Il 7 Gennaio 1869 tennero una sorta di congresso al King’s Cross di Londra, il collegio tedesco. In quest’occasione si federarono per diffondere meglio i loro principi, facendo nascere la Metropolitan Swimming Association, la prima federazione tra società dilettantistiche di nuoto. A presiedere l’incontro fu Ernst Georg Ravenstein, un personaggio davvero particolare .

Ravenstein

Ravenstein (1834/1913) era un tedesco, nato a Francoforte, che faceva il cartografo. Figlio  di cartografi, era particolarmente esperto in storia della geografia. Diventato  cittadino inglese per le sue competenze, da anni serviva nel dipartimento della guerra di sua maestà in qualità di topografo. Amava la ginnastica come ogni tedesco che si rispetti, tanto da aver fondato a Londra, nel 1861, la German Gymnastics Society. L’associazione diffondeva l’ideale mitteleuropeo della ginnastica educativa e partecipò alla creazione di un ginnasio tedesco, quello appunto dove si sarebbe svolto il fatidico incontro. La società era stata decisamente efficace se è vero che nel 1866 contava più di mille appartenenti, provenienti da una trentina di nazionalità diverse. Tra le altre cose Ravenstein era stato fondatore della National Olympian Association, l’associazione che aveva promosso nel paese una serie di eventi sportivi ispirati agli antichi Giochi Olimpici.

Metropolitan Swimming Association

La Metropolitan Swimming Association era sorta soprattutto per stabilire regole comuni e garantire in un certo modo lo status di dilettante. Quello che mancava fino allora, infatti, era soprattutto un sistema di controlli in grado di sanzionare chi non rispettava le regole o infrangeva il fair play. Si trattava anche di distinguere finalmente, nella forma e nella sostanza, i nuotatori dilettanti dai professionisti. Lo statuto, però, prevedeva ancora la possibilità per gli atleti delle due categorie di gareggiare insieme, a patto che ogni somma o premio acquisito dai dilettanti, fosse devoluto al club di appartenenza.

AMSC

Successivamente un certo W. W. Ramsdene, sostenuto da Tom Morris, un nuotatore del National Club, si spese affinché tutte le società  di Londra si associassero in una federazione più inclusiva, che garantisse maggiormente una promozione significativa del nuoto e del dilettantismo. La proposta comprendeva la formazione di un Comitato con il compito di formulare il famoso codice di regole da tutti così atteso. Così l’11 febbraio di quello stesso anno l’MSA divenne Associated Metropolitan Swimming Clubs (AMSC), associazione che operò solamente nell’ambito della città di Londra.

regole

Le regole dell’AMSC definivano con questa formula chi fosse il non dilettante:

  1. Non possono gareggiare come dilettanti coloro che abbiano gareggiato per ottenere premi in denaro, per scommessa, per ottenere denaro pubblico o un compenso per l’ammissione, o che abbiano comunque fatto dell’arte del nuoto un mezzo di profitto pecuniario.
  2. Il fatto di aver gareggiato con un professionista per onore o per denaro, se l’intenzione di devolvere l’importo del premio alla propria associazione in caso di successo è annunciata prima di iniziare, non costituisce motivo di squalifica dalle competizioni riservate ai dilettanti.

Campionato

Dopo la nascita del nuovo organismo fu decisa l’istituzione di un Campionato per Amateur sulla distanza del miglio, da svolgersi ogni anno. Si scelse come luogo il Tamigi, nel suo tratto da Putney a Hammersmith. Per le spese si fecero garanti i club Alliance, North London, Serpentine, National, West London e St.Pancras, insieme ad alcuni nuotatori che parteciparono alla cosa in forma di privati.

tradimenti

A vincere la prima edizione del miglio, il 21 Agosto di quell’anno, fu proprio  Tom Morris, quello che aveva voluto fortemente la nascita della nuova federazione. Con uno stile non bello, ma efficace, arrivò primo, nuotando la distanza in 27’ e 18”, toccando davanti a  Parker e Cole, due nuotatori dal valore consolidato. La vittoria gli garantì come premio una Coppa d’argento del valore di 30 ghinee. Forse fu quella volta, o forse una volta successiva, ma anche lui, ad un certo punto, decise di non restituire più i frutti delle sue vittorie. Così, dopo poco tempo, lo ritroviamo sulla sponda opposta, membro significativo dell'”odiatissima” categoria dei professionisti.

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