Fabio Scozzoli ai Campionati Assoluti Primaverili.

In questi giorni abbiamo incontrato Fabio Scozzoli in tribuna, un luogo inusuale per lui. Abbiamo scambiato qualche riflessione insieme e puntualmente si è dimostrato molto analitico, appassionato e competente. Con lui è sempre un piacere confrontarsi, per l’esperienza e la maturità che ha come atleta e per la passione che mette in questo sport.

Fabio Scozzoli nella veste di spettatore: non siamo abituati. Che effetto fa?

Devo essere sincero: non è piacevole. Da spettatore si sente di più la tensione, quindi è meglio farle le gare anziché guardarle. Soprattutto quando le guardi da diretto interessato: quando gareggia Martina soffro parecchio. Ha fatto delle buone gare, ma so che lei non è troppo contenta, ha lavorato per andare molto più forte di così. Forse serviva qualche giorno in più di scarico, non saprei. Le prestazioni sono influenzate da moltissimi fattori, ma io, lei e anche Cesare siamo coscienti che può e deve andare più forte di così. Analizzeremo insieme la situazione e capiremo dove migliorare, ma nel complesso non è andata male.

In Italia la rana gode di un momento davvero positivo.

È veramente un bel vedere! Credo che negli anni abbiamo seminato bene e i frutti sono sempre stati buoni. Penso sia stato un obiettivo comune quello di far crescere i talenti. Non siamo tutti uguali, a qualcuno non piace allenarsi con i propri avversari, ma lavorare insieme porta benefici a tutti. Poi ovviamente emergono i più forti. È selezione naturale.

Guardando la rana in un contesto internazionale, qual è il tuo pensiero sulla pausa che Adam Peaty ha deciso di prendersi?

Sicuramente questa sua decisione ha un peso per gli avversari. Nicolò Martinenghi è dispiaciuto di non poter battagliare con lui in vasca. Ricordiamoci che è più facile inseguire che essere lepre.

Personalmente l’ho visto a Losanna e abbiamo avuto modo di chiacchierare un pò insieme. Mi è spiaciuto vederlo in difficolta; credo che per lui sia arrivato il momento di cambiare allenatore. Oggettivamente lui ha raggiunto tutto, ha avuto un piccolo intoppo lo scorso anno, quando si è rotto il piede. Non è facile riprendere, anche perché non si hanno vent’anni per sempre. Non conosco personalmente la sua allenatrice e non voglio quindi giudicare, ma credo che forse lui abbia bisogno di essere ascoltato più che essere allenato. Lui è in un momento di difficoltà e il corpo risponde in maniera diversa. Forse ha bisogno di un cambiamento. Il talento non è in discussione: non si è leoni oggi e pecore domani, lui è e resta un leone. Se serve una pausa è importante prendersela. Tra l’altro ho appreso che si sta allenando in Spagna quindi magari il cambiamento è già in atto. L’ho vissuto anch’io nella mia carriera, quando hai bisogno di cose diverse, devi andare a cercarle. Se dove sei non riesci a trovarle, devi cercarle altrove. È la vita dell’atleta.

Questo non significa disconoscere ciò che è stato fino ad ora, assolutamente. Si tratta solo di prendere atto che le esigenze sono diverse.

L’atleta prima di essere tale è una persona, con tutte le fragilità che questo comporta. Mi viene però da fare una considerazione: è sempre stato due secondi davanti a tutti e ora che c’è da dar battaglia si tira indietro. Però sono prese di posizione che rispetto, probabilmente non è a suo agio e non si rivede in quello che fa. Mi spiace che sia andato in difficoltà a quasi trent’anni perché è un’età molto delicata per un atleta: se decide di continuare per Parigi 2024 sarebbe per fare la terza olimpiade consecutiva e vincerla, cosa che non ha mai fatto nessuno. Dovrà fare delle scelte importanti.

Qual è il tuo pensiero su questo campionato di Lisa Angiolini?

Non la conosco molto bene, né come persona né come atleta. Credo che da un punto di vista prestativo a questi assoluti era chiamata a dare un riscontro importante, cosa che ha fatto molto bene. Può capitare nella vita di certi atleti di riuscire ad azzeccare dei momenti eccellenti e fare una prestazione di altissimo livello, lei ha vinto un argento agli europei. Il fatto che sia qui a riconfermarsi fa capire che non si è trattato di un caso, per cui le vanno riconosciuti i giusti meriti, a lei e al suo allenatore. Si merita i complimenti per questo salto di qualità.

 

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